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Buon Natale al mondo, tanti auguri di pace , amore , prosperità... il nuovo anno 2011 porti a tutti felicità soldi e lavoro.

Merry Christmas to the world, best wishes for peace, love, prosperity ... New Year 2011 bring happiness to all money and work.

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世界にメリークリスマス、平和、愛、繁栄のための最高の願い... 新年は2011年、すべてのお金と仕事に幸福をもたらす。

2 gennaio 2012 | Federico Orsini

 

Torre Annunziata: in scena il gruppo folk “‘O Pazziariello”

 

Iniziativa proficua di alcuni giovani attori oplontini, costituenti il gruppo Folk  <’O Pazziariello>,  i quali, guidati da alcuni veterani, si prodigano per tramandare le tradizioni nostrane ed i relativi usi e costumi natalizi e non. Il sodalizio, presieduto da Michele Scognamiglio, un esperto della scena , di recente è stato riconosciuto Gruppo di Importanza Nazionale dalla Regione Campania, per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il Presidente ha voluto dedicare tale Premio a tutti i suoi adepti dal 1974 ad oggi, soprattutto a coloro che l’hanno fondato ed a chi a tutt’oggi porta avanti la tradizione nostrana in Italia ed all’estero. La Compagnia, fondata all’epoca del Centro Teatrale Torrese presso i Salesiani, trasferita poi nella Chiesa dello Spirito Santo, ha lo scopo di diffondere miti e leggende popolari nostrane.  Il “Presepe vivente”, in scena nel periodo natalizio, è lo spettacolo-chiave dell’Associazione, che si svolge nel transetto della basilica del “Carmine”, descrive, con colori appropriati, squarci di vita partenopea sullo sfondo di uno scenario, sul modello di un presepe che i napoletani usano costruire nelle loro case. Gli attori, in costumi fantasiosi dell’epoca del Cristo, rivivono lo straordinario clima natalizio con canti, balli e scene divertenti. Il tutto condotto dal Pazziariello che illustra ai più giovani e ricorda agli anziani gli antichi mestieri campani, con  personaggi delle osterie, dei pastifici (convogliati un tempo nella nostra città), i mercati del pesce ed ortofrutticolo. Il testo ogni anno si completa con nuove trovate e nuove coreografie (merito di Scognamiglio). L’attore regista  (il Pazziariello – v. foto) è affiancato da Giovanna Negri (tra l’altro, interprete appassionata del racconto della zingara), di Rita Scognamiglio dalla bella voce, Antonio Annunziata (Viandante), Silvestro Casciello (S.Giuseppe), Marica Pagano (la Madonna), Gianluca Leveque (Pescatore), Raffaele Raiola (il pezzaro), Cristina e Luciana Manzo, Marica Lombardi, Ilaria Luongo (lavandaie), Salvatore Scognamiglio, Raffaele Raiola, Adriano Saulle, Vincenzo La Femina (musici) e dagli altri artisti. Si replica dal 3 al 5/1.

Federico Orsini

 

I due volti di Torre ...Insieme possiamo cambiarla..

La vergogna...dal sito youtube..Canale di MovAreaVesuviana

Nuove realtà musicali ..

NUOVI TALENTI EMERGONO.... ALBERTO BERGAMASCO CANTANTE

Alberto Bergamasco, 21 anni, nasce a Castellammare di Stabia. In età giovanissima scopre di avere una passione sfrenata per la musica e in particolare per il canto. Passione che da allora continua a coltivare. Non predilige un genere musicale in particolare, ma ha sempre cercato di trarre il meglio da qualsiasi cosa che ascolta. Attualmente sfrutta questa passione anche come professione. Inoltre fa parte di un duo "Brainwave" grazie al quale sta ottenendo grandi soddisfazioni. Uno degli inediti (verso un'alba nuova) puo essere ascoltato quotidianamente su molte radio nazionali tra le quali spicca "Radio Margherita" con circa 3milioni di ascoltatori a settimana.

25 giugno 2011 ore 9.. giraoplonti si ripeta chi volesse legga e contatti i numeri buona passeggiata per torre

Ti ha invitato Lulu Guarino · Condividi · Evento pubblico Crea un'inserzione Sponsorizzate Take it Easy! Do you like Bejeweled? Come and play this addictive game where you have to connect unbroken color lines from edge to edge. Bingo Bingo Quest'anno impazza il Bingo Bingo! Gioca gratis con i tuoi amici su Facebook! Cosa aspetti? Gioco online gratis tanoth.it Attraversa le porte dell\'inferno e vinci contro demoni tenebrosi! Fattore o pistolero? Gioca con i tuoi amici a WestWars su Facebook alla scoperta del selvaggio West nei panni di un fattore o di un pistolero. Dr Cerè Impara come usare a pieno il potenziale della tua mente. Guarda il video gratuito. Mi piace · Piace a 35.232 persone. Mostra tutti Persone che potresti conoscere Maria Rosaria Soldi 3 amici in comune Aggiungi agli amici Francesca Faraone Mennella 3 amici in comune Aggiungi agli amici Ora sabato 25 giugno · 9.00 - 14.30 Luogo TORRE ANNUNZIATA Creato da Lulu Guarino, Filippo Germano, Ernesto LimitoMostra tutto (5) Per GiraOplonti - Gruppo di Promozione Turistica di Torre Annunziata Maggiori informazioni Sabato 25 giugno si terrà il II appuntamento di GiraOplonti. Su invito dell'associazione "Cittadini per il Parco" che h,a promosso passeggiate culturali e ambientaliste in tutti i comuni del Parco Nazionale del Vesuvio, riprenderanno le visite guidate alle bellezze storiche e culturali di Torre Annunziata. Appuntamento ore 9.00 alle Terme Vesuviane Per info e prenotazioni: 333.6390213 347.1918727 giraoplonti@gmail.com GIRAOPLONTI Percorso di promozione turistica delle bellezze storiche e culturali di Torre Annunziata. Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere. A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito. (Wolfgang Goethe, 13 marzo 1787, da "Viaggio in Italia". ) “GiraOplonti” è un percorso di promozione delle bellezze storiche e culturali della città di Torre Annunziata promosso dal giornale “lostrillone” e dall’”Associazione culturale Esseoesse” e realizzato insieme alle associazioni Archeoclub Mario Prosperi T.A, Ass.Madonna Neve e San Francesco di Paola, Centro Studi Nicolò D'Alagno, Pro Loco Oplonti, Misericordia Torre Annunziata, Ass.Ex Allievi Salesiani e Ass.Mc Naught. GiraOplonti si avvale del patrocinio morale dell’Amministrazione comunale di Torre Annunziata, assessorati alla Cultura e al Turismo. Le visite guidate saranno a cura degli esperti cultori delle associazioni Archeoclub Mario Prosperi T.A, Ass.Madonna Neve e San Francesco di Paola, Centro Studi Nicolò D'Alagno In occasione dell'evento vengono aperti al pubblico siti culturali di particolare e significativo interesse storico-artistico della città. L’ itinerario guidato, che racconterà, passo dopo passo, pezzi di storia cittadina ricchi di interessanti particolari, curiosi e inediti, parte con la visita alle Terme Vesuviane di epoca romana e si snoderà lungo rampa Nunziante e la terrazza panoramica di via Gino Alfani e tra i palazzi, ex pastifici, di corso Umberto I. Proseguirà, poi, lungo corso Vittorio Emanuele e, dopo una visita alla monumentale cripta del Santuario dello Spirito Santo, ci sarà la visita alla Sala d’Armi, presso lo Spolettificio Esercito, e subito dopo al Santuario della Madonna della Neve e alla terra Santa. - Le Terme Vesuviane sono una stazione termale scomparsa con l’eruzione del ‘79 e poi scoperta nel ……. dal gen. Vito Nunziante. I resti di edifici di quell’epoca ritrovati intorno alla sorgente testimoniano l’utilizzo della stessa da parte dei romani. - Arte bianca. Torre Annunziata vanta un’antica tradizione nel campo dell’arte bianca ed è stata, negli anni a cavallo del 1900, la vera e propria capitale della pasta in quanto a produzione ed esportazione. Per un lungo periodo, circa il 50% della produzione mondiale di pasta usciva dai circa 100 pastifici torresi, opifici che erano parte integrante del tessuto urbano cittadino e di cui vi è viva testimonianza. - La Real Fabbrica d’Armi è stata una delle più importanti fabbrica d’armi d’Italia e la principale del Regno delle due Sicilie. Qui si producevano armi da fuoco (fucili e pistole) e da taglio (baionette, spade e sciabole) per l’esercito borbonico e venivano studiate e modificate le armi di altri paesi. La ricca collezione di fucili e baionette in tal modo raccolta nel corso degli ultimi tre secoli e qui custodita, è impreziosita dalle pannellature, uniche in Europa, raffiguranti le diverse operazioni di lavorazione dei manufatti, dallo stato grezzo al prodotto finito. - La Basilica Ave Gratia Plena, o Santuario della Madonna della Neve, è sita in piazza Giovanni XXIII a Torre Annunziata, ed è dedicata alla Madonna della Neve.Venne costruita originariamente nel 1319 ad opera del principe Nicolò D'Alagno, feudatario del posto, con il nome di "Chiesa dell'Annunciata". Nella basilica si conserva una antica icona della Madonna. Secondo la tradizione popolare, il 5 agosto del 1354, nel giorno della festa della Madonna della Neve, l'effige fu trovata da alcuni pescatori nella acque antistanti lo scoglio di Rovigliano, rinchiusa in una cassa; si decise quindi di custodirla nella chiesa dell'Annunziata, dedicata da allora alla Madonna della Neve.Sotto Carlo III di Borbone la chiesa divenne abbazia. Il 25 ottobre 1856 venne eretta come parrocchia, e nel 1953 divenne santuario della diocesi di Nola. - La villa di "Poppea", grandiosa per dimensioni, qualità degli affreschi e adorna di numerose sculture in marmo, venne costruita intorno alla metà del I secolo a.C. e poi ampliata in età claudia. Essa è stata attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell'imperatore Nerone, per la presenza di un'iscrizione dipinta su di un'anfora, indirizzata a Secundus, liberto di Poppea: in ogni caso essa doveva appartenere al ricchissimo patrimonio della famiglia imperiale che, come molti altri esponenti del patriziato romano, prediligeva la costa campana, famosa già nell'antichità per la salubrità del clima e lungo la quale amava edificare sontuose ville residenziali (ville di otium). Programma Ore 9,30 - Accoglienza alle Terme Vesuviane Visita guidata alle Terme - foto del ”Lido Notte Club” - Rampa Nunziante e Corso Umberto I Breve sosta con visita guidata presso: A) Ruderi della villa di Marco Crasso Frugi (64 d.C.): B) Parete Rampa: Eruzione del 79/ livelli dei depositi di lapilli e di cenere; C) Trincerone ferrovia-panorama Marina di Oplonti/Capo Oncino/curva Gino Alfani. La città dell’Arte Bianca ( nel percorso sono mostrate immagini d’epoca dei luoghi) - Pausa caffè presso f.lli Mauro (Visita alla terrazza sul porto) - Visita guidata Sala d’Armi Spolettificio -- Basilica Madonna della Neve Visita guidata: Il quartiere, Torre Annunziata e le sue origini. La Basilica, la Terra Santa e la Storia della Madonna della Neve, protettrice dei Pescatori. Mostra di attrezzi da pesca. Ore 13.30 Pausa pranzo(**) **** E’ necessaria la prenotazione (occorre fornire i dati anagrafici dei partecipanti, in particolare per la visita alla Sala d’Armi che è posta all’interno del sito militare dello Spolettificio Esercito di Torre Annunziata) Il percorso Terme – Basilica è di circa 1 km e mezzo e, dopo la salita della breve rampa Nunziante, è tutto in piano e in discesa. Gli scavi di Oplonti distano dalla basilica Madonna della Neve meno di mezzo km. Chi giunge con la Circumvesuviana può scendere alla stazione di Trecase e raggiungere a piedi (300 m) le Terme. Per il ritorno si tenga presente che la stazione circumvesuviana di Torre Annunziata dista 100 m dagli scavi di Oplonti. GIRAOPLONTI PROMOTORI loStrillone.tv Associazione Culturale Esseoesse PARTNERS Città di Torre Annunziata Ass. Commercianti Torre Annunziata Confesercenti Torre Annunziata Archeoclub M.Prosperi Torre Annunziata Ass.Madonna Neve e San Francesco di Paola Centro Studi Storici "Nicolò D'Alagno" Terme Vesuviane Pro Loco Oplonti Misericordia Torre Annunziata Ass.Mc Naught Ass.Ex Allievi Salesiani Liceo Artistico De Chirico Ist. Alberghiero Graziani T.A. Zeus Sport Trasporti Lucherini Panificio Nunziatiello Pastificio Setaro Wo.Di Eventi B&B Il Giardino di Tonia Lido Nettuno D&S Associati Coop.Pescatori Torre Annunziata Mauro Catering Di Francesco Catering

 

 

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Aspettando il Cinque agosto, la festa della torresità
Mercoledi 17 Febbraio 2010 ore 12:21


Aspettando il Cinque agosto, la festa della torresità
Tra sei mesi ci sarà a Torre Annunziata, come ogni anno, la festa per la ricorrenza del ritrovamento a mare dell’icona di Maria SS. della Neve, protettrice della nostra città. E’ un evento che i torresi, residenti e non, aspettano con trepidazione e gioia. Tanto è vero che sono migliaia, anche provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, che partecipano alle varie iniziative programmate dall’Amministrazione nei giorni immediatamente precedenti e successivi al 5 agosto. E questa festa, che coinvolge tutta la città, rappresenta anche una “vetrina” per far conoscere le bellezze di Torre, che purtroppo è spesso citata solo per fatti negativi legati alla criminalità. E allora, ecco la proposta. Dedicare la festa del 2010 esclusivamente a quello di positivo che, nel passato e nel presente, siamo stati e siamo in grado di esprimere in tutti i campi. A cominciare da una mostra (magari allestita da Salvatore Sparavigna) che illustri, soprattutto a bambini, ragazzi e giovani, che li conoscono poco o niente, i tanti personaggi famosi che hanno fatto la storia della nostra città. Da Salvatore Dino a Paolo Morrone, da Ernesto Cesàro a Gino Alfani e Michele Prisco, solo per citare alcuni dei molti torresi celebri, oramai scomparsi, ma che ci hanno fatto onore in Italia. Per continuare con quelli che ancora oggi danno lustro al nome di Torre: il produttore cinematografico Dino De Laurentiis (anche organizzando una rassegna cinematografica di noti film del “grande Dino”), il presidente del Comitato Militare della NATO, Giampaolo Di Paola, il linguista Tullio De Mauro, la scrittrice Maria Orsini Natale, il direttore di SkySport 24, Massimo Corcione. Ma le celebrazioni dedicate ad uomini e donne illustri di Torre dovrebbero estendersi anche ad altri campi. Al mondo dello sport, ricordando i tanti campioni di boxe che abbiamo avuto, come ad esempio Biagio Zurlo, e quelli ancora oggi in attività, quali Gaetano Nespro e Giuseppe Langella, organizzando con alcuni di loro un incontro di pugilato. E poi, partite di calcio con ex giocatori del Savoia e con quelli dell’Atletico, con la partecipazione (se disponibile) di Ciro Immobile, arbitrate da Virginio Quartuccio, Vincenzo Raiola e Marco Guida. E ancora, corse podistiche con gli atleti dell’Hinna, esibizioni del Savoia Basket, dell’Oplonti Volley e della Fiamma Torrese, e anche di scuole di ballo, magari con la presenza di Stefano De Martino di “Amici”. Così come sarebbe interessante organizzare una gara di nuoto che veda protagonista Salvatore Cimmino, che ci sta facendo onore in tutto il mondo con le sue imprese sportive ed umane. Ampio spazio dovrebbe essere dato al mondo della canzone, con serate che coinvolgano Maria Nazionale, Nina Monaco, Nello Buongiorno, Gennaro Venditto, Pasquale De Angelis, Ignazio Laiola, gli studenti della scuola di musica “Amici di Elia Rosa”, ed altri. Sarebbe importante, inoltre, riscoprire la tradizione dei Pupi di Lucio Corelli, in verità già valorizzata dall’Amministrazione con un’iniziativa all’ITCG “Cesàro”, promuovendo una rappresentazione pubblica per bambini ma che sicuramente attirerebbe l’attenzione e la curiosità degli adulti. Anche nel campo della gastronomia sarebbe interessante far preparare delle leccornie dai ragazzi appena diplomati cuochi all’istituto alberghiero “Graziani” (è la prima volta che questa scuola “matura” degli addetti alla cucina), anche con piatti di pasta Setaro, da far gustare e vendere per beneficenza. Incontrare, poi, in dibattiti pubblici, l’ex giudice Michele Del Gaudio, Amleto Frosi, responsabile della Casa della Solidarietà, e le vedove Staiano, Pastore e Veropalumbo, per far capire e sapere che Torre non è solo la città dei clan camorristici, ma anche di uomini che hanno lottato e lottano per la legalità, e di donne e famiglie vittime della criminalità. E infine, visite agli Scavi di Oplonti, alla sala delle Armi dello Spolettificio, alle Terme Nunziante, al Pastificio Setaro, completerebbero quest’opera di valorizzazione di quanto di positivo abbiamo. Insomma, cultura, cinema, sport, musica, gastronomia, tradizioni e bellezze di Torre metterebbero in evidenza il vero volto della città. E finalmente la festa del 5 agosto rappresenterebbe un’occasione pubblica per mettere in mostra tutte le energie positive della nostra città, facendoci riscoprire l’orgoglio di essere torresi. Questa idea sarà raccolta? Dalle pagine di questo giornale lanciamo un appello all’Amministrazione Comunale affinché la faccia propria. E poiché occorre del tempo per organizzare bene quest’appuntamento, abbiamo fatto tale proposta sei mesi prima del 5 agosto. 
SALVATORE CARDONE
Da TorreSette del 12 febbraio 2010 


Attualità
 

 

 

 

 


 

Torre Annunziata piange Maria Orsini Natale, scomparsa in mattinata
Giovedi 11 Novembre 2010 ore 12:14

La nostra Signora delle lettere non c´è più. E´ con profondo dolore che TorreSette annuncia la morte di Maria Orsini Natale, la grande scrittrice torrese che è riuscita a far conoscere la vera essenza della nostra città, quella creativa e laboriosa, oltre i confini nazionali. Il caso, tragico e beffardo, ha voluto che la "nostra" Maria se ne andasse nello stesso giorno della dipartita di un altro grande torrese, Dino De Laurentiis. 
Il direttore responsabile Giuseppe Chervino, l´editorialista Massimo Corcione, il fondatore Antonio Gagliardi, profondamente addolorati, unitamente alle redazioni di TorreSette e torresette.it, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia e in particolare alla figlia Carolina e al fratello, nonchè collega giornalista, Federico Orsini.
I funerali verrano celebrati domani 12 novembre alle ore 15.30 nella Basilica di Maria SS. della Neve.

Ricordiamo Maria Orsini Natale con un´intervista apparsa il 3 dicembre 2004 su TorreSette.

Ho conosciuto Maria Orsini nell’ottobre del 1978. A Radio Antenna Vesuvio stava nascendo Rotosabato, rotocalco settimanale d’informazione radiofonica del comprensorio vesuviano che diventò, poi, anche una rivista mensile. Il direttore responsabile era Mario Guaraldi e, oltre alla Orsini, “collaboravano” per la realizzazione del programma Leonardo Sfera e Mario Lettieri ovvero il gotha della cultura torrese. Il sottoscritto muoveva i primi, timidi passi nel mondo dell’informazione come cronista sportivo e in qualità di responsabile dell’editing delle trasmissioni. Ero un fortunato. Ne ebbi subito la consapevolezza quando, nel preparare la struttura della prima puntata di Rotosabato, mi passò tra le mani la minuta della terza pagina (quella canonica destinata agli spunti culturali) che portava la firma di Maria Orsini. Si trattava di un cunto, uno di quelli che molti anni dopo avrebbero ispirato Francesca e Nunziata. Il successo del romanzo non è stato una sorpresa per me. Avevo sempre pensato che la sapienza, la felicità espressiva e la magia affabulatoria di Maria, prima o poi avrebbero varcato i confini provinciali per meritare gli importanti riconoscimenti che, poi, puntualmente sono arrivati. La notorietà, però, non ha scalfito per niente il suo carattere riservato. Detesta passerelle, convention e tavole rotonde sull’ “effimero” mentre è disponibilissima a collaborare per cause umanitarie e iniziative in nome della diffusione della Cultura Mediterranea. Sì, proprio quella con le iniziali maiuscole.
Dopo tanti scritti singoli e collaborazioni giornalistiche arriva Francesca e Nunziata, il romanzo della maturità che segna la vera svolta nella sua attività di scrittrice. Come è nato e da cosa è stato ispirato?
“Da sempre mi affascinava l’idea di dedicare un romanzo alla mia città. Da quando ho cominciato a scrivere e a collaborare per varie testate giornalistiche. I miei impegni di moglie e madre ne hanno, per così dire, rimandato la pubblicazione. L’ho voluto fortemente. Pensate che qualche addetto ai lavori, prima che venisse dato alle stampe, mi aveva suggerito di cambiare l’ambientazione con luoghi più “rassicuranti” e di richiamo turistico come Sorrento, Vico o Gragnano. Mai avrei sottoscritto un compromesso del genere”.
Lo sfondo così magistralmente descritto di Francesca e Nunziata, quel secolo di storia del mezzogiorno d’Italia, oltre ai riconoscimenti e alla notorietà, le ha appiccicato addosso un’etichetta: quella di essere borbonica. Qual è la sua replica? 
“La storia ha voluto che i discendenti di Carlo di Borbone, il sovrano che per universale consenso portò il Regno di Napoli al suo massimo fulgore, regnassero nel periodo in cui la vicenda che ho narrato muove i suoi primi passi. L’unità d’Italia, sulla cui necessità nessuno ha mai dubitato, relegò i Borboni nell’area dei “dannati” considerandoli gli unici perdenti. L’aggettivo borbonico fu trasformato in sinonimo di barbarico e dispotico. E’ contro queste palesi mistificazioni che noi meridionali dobbiamo levare la nostra voce, poiché gli epiteti elencati sono stati estesi nel tempo a tutti noi. Dobbiamo far capire una buona volta che il Regno di Napoli non era popolato di barbari e retto da tiranni, ma era una nazione depositaria di antichissima civiltà, una nazione che ha pagato con la sua consistenza monetaria, 440 milioni di lire-oro, le guerre d’indipendenza che hanno fatto liberi gli altri fratelli. Ma quelli del nord-est non lo sanno. La loro devolution è un’altra partita perduta per il sud”. 
Già, l’unità d’Italia la stessa che oggi viene rimessa in discussione…
“Nel distruggere una dinastia, è stato anche stravolto il divenire di una gente. Noi eravamo territorio di artigianato, turismo e agricoltura. Io non sono un’economista ma qualche passaggio storico sbagliato c’è stato. E’ li che comincia la questione meridionale. Bossi tante cose non le sa!”. 
Sul quotidiano “Il Mattino” dello scorso 16 novembre, in una sua intervista, le viene attribuita questa affermazione: “Tutte le potenzialità di sviluppo del nostro territorio sono state distrutte dall’inefficienza della classe politica che ci ha governato negli ultimi venti anni…”.
“L’intervista è stata telefonica e breve. La frase è troppo costruita per essere stata espressa da me in un tempo così ridotto di conversazione. Ma il mio sentimento, in quel momento, dopo l’ennesima mortificazione per Torre (duplice omicidio sul territorio cittadino n.d.r.), era di rancore: contro tutti e contro tutto ciò che poteva essere e non è stato nel tempo, forse, di cinquanta anni e non di venti. Vivevo e vivo l’amarezza di tanti cittadini, tanti giovani che si vergognano di dire che sono nati a Torre Annunziata. I ponti del dialogo e della conoscenza non debbono essere minacciati, non si possono chiudere occasioni di lavoro. Privare un uomo dell’orgoglio di appartenere a una gente e a una terra, significa togliergli l’amore. Ogni volta che viene additata nel male Torre, siamo tutti noi colpiti. La ferita che si riapre è nostra. Tutti prendiamo un cazzotto nello stomaco, “tutti”. Noi siamo qui...e questa è la patria”.
Quali sono i suoi rapporti con chi amministra la cosa pubblica?
“Ho rapporti antichi con il sindaco Franco Cucolo che, a nome della città, mi ha offerto una medaglia, ho buoni contatti con i parlamentari del nostro collegio che hanno apprezzato anche pubblicamente il mio lavoro, nutro affetto per l’assessore Pierpaolo Telese che ha ben vestito i panni del suo ruolo anche nei miei riguardi”.
Per concludere, l’ultima domanda alla “borbonica” Maria Orsini. Quale sarà il tempo a venire? 
“Non ho la palla di cristallo ma la speranza è stroncare la iattura, la maledizione che soffoca il futuro di questa città. Perchè non voglio rassegnarmi. Non lo voglio. E spero nelle forze nuove; ma gli anni incalzano e bisogna far presto perché io possa vederlo questo sognato “arcobaleno”.

GIUSEPPE CHERVINO

© Riproduzione riservata 

 

 

 

Attualità 

 

 

 

 

E´ morto Dino De Laurentiis. Il figlio di Torre che ha reso grande il cinema
Giovedi 11 Novembre 2010 ore 11:57

E´ morto all´età di 91 anni Agostino "Dino" de Laurentiis. Il grande produttore cinematografico era nato a Torre Annunziata nel 1919, da una famiglia di pastai. Ed è a Torre che trascorre la sua adolescenza prima di intraprendere la carriera nel mondo del cinema, del quale rappresenta senza dubbio un´icona. Dagli inizi degli anni ´70 si era trasferito negli Stati Uniti. Dino era lo zio di Aurelio, presidente della SSC Napoli.

Per ricordare il grande Dino, pubblichiamo l´articolo che Salvatore Cardone scrisse in occasione dei suoi 90 anni.

Otto agosto 1919. Una data storica per Torre Annunziata. Perché esattamente 90 anni fa, in quel giorno, nasceva nella nostra città il più grande produttore cinematografico del mondo: Dino De Laurentiis. Il ragazzino che vendeva spaghetti per le strade di Torre. Il giovanotto che sbarcava il lunario, a Capri, vendendo per un dollaro, ai turisti, le bottigliette riempite con le acque della Grotta Azzurra. L’uomo che, negli anni Cinquanta, produsse film come “Napoli milionaria”, “Guardie e ladri”, “Totò a colori”, “L’oro di Napoli”. “Miseria e nobiltà”, “Guerra e pace”. E che ottenne, sempre in quel periodo, i suoi due primi Oscar con “La strada” e “Le notti di Cabiria”. Il produttore che nel 1960 ci regalò un mito del cinema italiano: “La dolce vita”, il film di Federico Fellini che vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Senza dimenticare, poi, “La Bibbia”, “Waterloo”, “King Kong” ed altre famose pellicole da lui prodotte e che gli hanno assicurato tanti premi e la fama di cui gode oggi. Cittadino americano dal 1986, Dino De Laurentiis vive a Beverly Hills, in una splendida villa dove non manca mai il cuoco che gli prepara pizze napoletane. E trascorre le sue vacanze estive ogni anno a Capri. Un grande torrese a cui il destino ha dato tutto: soldi, successo e due bellissime mogli. L’attrice italiana Silvana Mangano, che conobbe sul set di “Riso amaro” nel ‘49, e la produttrice americana Martha Schumacher, che ha sposato nel ‘90. Dalle quali ha avuto cinque figlie: Raffaella (che ha ereditato dal padre la passione per la produzione cinematografica), Veronica, Francesca, Carolyna e Dina. L’unico maschio, Federico, è purtroppo scomparso in un incidente aereo in Alaska nel 1981. E’ un grande dolore che Dino De Laurentiis si porta dentro da circa trent’anni. Ma ritorniamo a noi, alla nostra città che gli ha dato i natali. Ed ecco la proposta: perché non dedicare al grande Dino, che gli statunitensi hanno soprannominato “The Legend”, una giornata in suo onore? Magari proiettando all’aperto, sotto le stelle, nello scenario dell’ex Parco Cristo Re o del Lido Azzurro, alcuni suoi famosi film. Accompagnandoli con dibattiti e ricordi di chi lo ha conosciuto quando era ragazzo, o di suoi parenti ed amici. O, addirittura, perché non invitare lo stesso Dino De Laurentiis e... sperare in un miracolo, se accetterà? Sarebbe un modo singolare ed originale per rendere omaggio ad un grande uomo, ad un grande produttore cinematografico, ad un grande torrese.

 

 

 

 


 

 

 

Il pugile torrese Gaetano Nespro vince e convince
Domenica 25 Luglio 2010 ore 11:06

Il pubblico Ischitano ha applaudito lungamente Gaetano Nespro che sosteneva il clou della riunione promossa dalla Cotena&Zurlo Group in Piazza Aragonese con la diretta Rai Sport 2. In effetti il pugile di Torre Annunziata, che da sempre si allena alla Boxe Vesuviana, si è meritato ampiamente le testimonianze di affetto dei suoi fan e dei numerosissimi tifosi e villeggianti accorsi ad Ischia ponte, perché, superare un elemento come il medio Brasiliano Luzimar Gonzaga non era cosa facile avendo all’attivo una percentuale di vittorie per KO di oltre il 75 per cento sui 26 incontri disputati da professionista in giro per il mondo. Il pugile brasiliano è partito subito forte sin dal primo round con la chiara intenzione di mettere al tappeto il pugile guidato all’angolo dal duo Zurlo-Pagano; infatti, alla quarta ripresa, Nespro è stato costretto a subire un improvviso attacco dell’avversario il quale lo ha colpito con un potente gancio sinistro che solo grazie all’esperienza Nespro è riuscito a limitare i danni fino al suono del gong. Successivamente dalla quinta ripresa in poi inquadrato, il pericoloso avversario, Nespro con la sua boxe tecnica, lineare ed efficace ha trovato misura e precisione e man mano che le riprese passavano la sua tattica ha avuto il sopravvento sull’aggressività a volte scomposta di Gonzaga, meritandosi un verdetto ai punti indiscutibilmente meritato e soprattutto la convinzione di essere di nuovo pronto a battersi per sfide importanti. Come ha confermato Patrizio Oliva, presente alla serata e premiato dal Sindaco Ferrandino e dall’Assessore Mattera, la qualità pugilistica espressa dai due contendenti è stata alta ed ha contribuito a far rinascere quell’entusiasmo sull’Isola di Ischia verso il pugilato che mancava ormai dalle sfide che lui stesso aveva sostemuto negli anni ‘80. 
Nel sottoclou, parità tra il medio Sergio Contino (Cotena-Zurlo) ed il croato Florin Oanea. Contino non era davvero in serata, forse dovuto anche al fatto che mancava dal ring da 11 mesi. Esordio positivo invece sia per superleggero Mario Lamberti che per il welter Emilio Desiderio entrambi nuove speranze del Team Cotena-Zurlo. Lamberti ha battuto il 22enne rumeno Andrei Ciubotaru in maniera netta, mentre Desiderio ha superato per KO alla 3 ripresa il croato Alexandru Stangaciu.
(Nella foto, il pugile di Torre Annunziata durante la conferenza stampa che ha preceduto l´incontro) 

 

 

 

 

 

Pastificio Setaro, nasce la pasta che trattiene i sughi
Lunedi 19 Aprile 2010 ore 16:43


Un nuovo formato di pasta in esclusiva per la terza edizione di “Sapori & Saperi”, la fiera agroalimentare in programma dal 23 al 25 aprile a Pompei, é capace di trattenere al proprio interno sughi e ragù, esaltandone il sapore. Si tratta di particolari “penne” rigate dentro e lisce fuori. Sono state inventate dal pastificio Setaro di Torre Annunziata, la capitale mondiale della pasta artigianale. Questo nuovo formato di maccheroni é in grado di “conservare” il condimento. Bisogna assaggiarle per credere, partecipando alla kermesse enogastronomica in programma a Pompei dal 23 al 25 aprile 2010.
MARIO CARDONE 

 

Moda: nasce "GlamCheap", il nuovo marchio della stilista torrese Elisa Avvisati
Lunedi 12 Luglio 2010 ore 9:48

Una giovane e talentuosa stilista torrese lancia il suo marchio di abbigliamento. Lei è Elisa Avvisati, 22 anni, nata a Castellammare di Stabia ma cresciuta nella nostra città. Elisa ha creato il brand “GlamCheap”, che sarà presentato, insieme alla sua prima collezione primavera estate 2010-2011, questa sera, alle ore 20,30 a Napoli, in via Parco del Grifeo, nell’ex residenza della giornalista e scrittrice Matilde Serao, fondatrice de Il Mattino. La 22enne nutre da sempre la passione della moda: terminati gli studi al liceo scientifico, si iscrive infatti all’Istituto Superiore di Design partenopeo, dove si è diplomata. La neonata linea di abbigliamento trae il suo nome dalla combinazione di due vocaboli, “glam” che significa affascinante, e “cheap”, ovvero a buon mercato, alla portata di tutti. “Peso e leggerezza - spiega Elisa Avvisati - indicano il sovrapporsi e l’intrecciarsi di diversi materiali: pelle e seta si mescolano a tessuti come tweed e cotone, mostrando e nascondendo il corpo femminile in una trama di allusioni. Pezzi cult, pietre, camei e perle, immancabili e fuori dal tempo, perché ogni capo esprima l’anima, grazie alla donna che lo indossa”. Beige, bianco, barolo e rosa shocking sono i colori su cui ha deciso di puntare Elisa Avvisati. “Nella collezione - precisa la giovane stilista - ho voluto un posto privilegiato per i decori e gli accessori con camei e coralli, forniti direttamente dagli antichi laboratori artigianali di Torre del Greco che tramandano la tradizione di queste lavorazioni. Ho voluto così unire il glamour alla promozione delle eccellenze del territorio napoletano che, al di là delle tante buone intenzioni, hanno bisogno di fatti concreti per ricordare ai mercati internazionali le bellezze che questi maestri sanno produrre. Anche per questo ho scelto di restare a Napoli e di fondare qui il mio brand, convinta che si può fare impresa e coltivare i propri sogni anche senza dover lasciare il Mezzogiorno”. Infine, il prezzo è l’altro pezzo forte della stilista torrese. “Proprio per questo ho deciso di lanciare il marchio GlamCheap, per dimostrare che si può dare al cliente cura sartoriale e attenzione ai dettagli preziosi senza per questo rinunciare a prezzi accessibili a tutti”. 

 

 

 

 

 

Lido Azzurro, amarcord degli anni ´60
Domenica 18 Aprile 2010 ore 10:42


Lido Azzurro, amarcord degli anni ´60
Eravamo quattro amici al... mare. Agli inizi degli anni ‘60 ero un ragazzino e abitavo a Boscotrecase. Durante l’estate, insieme con tre miei amici, ci incamminavamo a piedi, ogni mattina, per venire al mare a Torre Annunziata. Eravamo “attrezzati” con costumi, asciugamani, panini e frutta, per trascorrere lì l’intera giornata. Arrivati alla spiaggia, se avevamo qualche lira in tasca (capitava solo nel fine settimana), facevamo il biglietto per entrare al Lido Azzurro, che per noi rappresentava lo stabilimento balneare dei vip. Qualche altra volta, invece, ci andavamo “via mare” perché su di noi quel tratto di litorale torrese esercitava un fascino e un’attrazione straordinari. Sabbia pulita, docce con acqua freschissima, ordine dappertutto, aiuole fiorite, palme maestose, cabine e chalet imponenti. E poi sembrava che solo lì... ci fossero le ragazzine più belle! Ricordo che dopo esserci divertiti a fare tuffi tra le onde, soprattutto quando il mare era agitato, a giocare a pallanuoto e a tamburello per ore, ci sdraiavamo ognuno sul suo asciugamano in riva al mare per riposarci, chiacchierare, ammirare “il passeggio” di splendide donne e... fantasticavamo! Altre volte, invece, ci rifugiavamo sotto qualche pagliarella per ripararci all’ombra quando il sole scottava troppo, per consumare la nostra merenda e per giocare a carte. Poi andavamo vicino al juke box, collocato sul terrazzo, per ascoltare le canzoni dei divi del momento: Rita Pavone, Gianni Morandi, Gino Paoli, Jonny Dorelli, Bobby Solo ed altri. Molti di questi artisti, ho saputo dopo, sono stati i protagonisti, insieme a tanti altri cantanti, attori e scrittori, delle serate del Lido Notte Club. Come non ricordare Totò (con il rimpianto di non averlo mai potuto incontrare e conoscere da vicino perché sono sempre stato un suo fan), Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Nino Manfredi, Patty Pravo, Nino Taranto, Pippo Baudo, ecc.. A quelle serate, purtroppo, non ho mai potuto partecipare perché ero solo un ragazzino (allora i miei severi genitori non mi consentivano il rientro a casa tardi) e per di più anche squattrinato. Questa parte di “memoria storica” del Lido Azzurro l’ho ricostruita solo tanti anni dopo e l’ho approfondita innanzitutto attraverso la lettura e le immagini di alcuni libri su Torre, tra i quali mi piace ricordare quelli di Pasquale Castelluccio dal titolo “C’era una volta... il Lido Azzurro” e “I fantastici anni del... Lido Notte Club”. Ho potuto così apprendere che anche tante donne sono state incoronate reginette di bellezza, soprattutto negli anni ‘50, con i titoli di Miss Lido Azzurro, Miss Lido Notte, Miss Campania, Miss Cinema, Miss Italia. Serate danzanti e esibizioni di cantanti si sono succedute per quarant’anni, dal 1933 al 1973, anno “dannato” del colera, seguito dal divieto di balneazione del 1974. Ma già dieci anni prima con la scomparsa di Luigi Manzo nel 1964, il Lido Azzurro, che fino ad allora era stato all’apice del suo splendore, aveva iniziato un lento declino, nonostante gli sforzi del figlio Sandro e la gestione di Giancarlo Cosma. Nel 1980 fu costruita una piscina per i più piccoli e due anni dopo una più grande, anche per offrire uno sbocco al problema dell’inquinamento del nostro mare non più balneabile. Ma un incendio nel ‘79, il terremoto dell’80, una forte mareggiata nell’87, provocarono notevoli danni allo stabilimento balneare aggravando ancor più la situazione. Nel 1989 iniziò la gestione di Gennaro Vitiello, che aveva l’ambizione di riportare di nuovo in auge il Lido Azzurro, realizzata solo in parte perché con lui iniziò una lenta rinascita, interrotta però dalla sua tragica scomparsa nel 2006. Oggi il Lido Azzurro rappresenta ancora un punto di riferimento per tanti torresi, anziani e giovani, che però non ritrovano più, in questo luogo, la magica atmosfera degli anni ‘50 e ‘60. Nonostante ciò questo stabilimento balneare esercita ancora un fascino irresistibile e ogni anno, durante l’estate, è affollato da migliaia di nostri concittadini che vi trascorrono con piacere tante giornate assolate, ma con il nostalgico sogno di vederlo ritornare un giorno ai suoi antichi fasti.
SALVATORE CARDONE

 

 

Stefano esce da "Amici", ma il primo ballerino del talent è lui
Martedi 23 Marzo 2010 ore 9:14


Stefano esce da "Amici", ma il primo ballerino del talent è lui
A fine trasmissione scoppia in lacrime anche lei, la fredda e glaciale Maria De Filippi. Non gradisce l’eliminazione di Stefano De Martino e lo afferma chiaramente chiedendo scusa agli altri quattro ragazzi che sono stati ammessi alla finale di “Amici”. La De Filippi annuncia anche, e forse un po’ a sorpresa, che, se ci sarà l’ennesima edizione del “talent”, le due discipline, canto e danza, avranno percorsi separati. Poi consola Stefano proclamandolo vincitore della sezione “ballo” e praticamente lo ingaggia come professionista per settembre prossimo. In effetti, la formula ancora in vigore quest’anno ha penalizzato proprio Stefano De Martino che ieri sera è stato chiamato a “scontrarsi”, a suon di televoto, con colleghi di un genere di spettacolo dall’impatto di popolarità assolutamente impari. Il giovane talento torrese, infatti, era l’unico ballerino rimasto in gara e giocoforza ha finito per pagare soprattutto l’incidenza emotiva che hanno avuto sui telespettatori i duetti preparati per i cantanti. La produzione di “Amici” e le case discografiche si sono davvero superate, in questo versante, riuscendo a far esibire dal vivo nella stessa trasmissione artisti del calibro di Craig David, Massimo Ranieri, Antonello Venditti e Pino Daniele (una delle rarissime apparizioni televisive dell’ “uomo in blues” partenopeo). A Stefano è toccato l’onore di ballare con Eleonora Abbagnato, la prima ballerina dell’Opera di Parigi, un’etoile considerata la Carla Fracci del terzo millennio. Un’esibizione suggestiva, di un livello tecnico eccellente, oltre che un’occasione unica nella carriera del ballerino torrese, ma (ed è un grande “ma” da sottolineare) riservata a una fascia di telespettatori ristretta che non hanno certo contribuito a proiettare in finale Stefano. L’avventura del nostro concittadino nell’importante vetrina televisiva di Mediaset termina, dunque, in semifinale. Stefano esce dalla trasmissione accompagnato da un lunghissimo applauso, dalle lacrime di emozione dei docenti, ma soprattutto con un contratto per il prestigioso corpo di ballo americano “Complexiones” che lo catapulterà sui palcoscenici di Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Canada. Non pecchiamo di presunzione se affermiamo che ieri sera è nata una nuova stella della danza. Ed è torrese!

La notizia dell´eliminazione di Stefano De Martino sta facendo, naturalmente, il giro del mondo web. Abbiamo scelto un commento per tutti, magari non di parte come il nostro, sull´esito della semifinale di "Amici". Eccolo.

ESCE L’UNICO BALLERINO, STEFANO DE MARTINO: E MARIA SI COMMUOVE! 
Un evento! “Avrei voluto una finale a cinque e grazie per quello che ci hai dato e per le risate che mi hai fatto fare. Grazie, grazie, grazie!” dice Maria. “Ti aspetta un futuro bellissimo e se vorrai tornare da noi sarò felice di averti come professionista… ” continua Maria. E annuncia che il prossimo anno ci sarà un doppio vincitore, uno per la danza e uno per il canto: “Tu sei di certo il vincitore della danza quest’anno”.
“Bravi, bravi, bravi” continua Maria che davvero non voleva lasciar andar via Stefano. In finale i quattro cantanti. E così sia. A lunedì prossimo per la finalissima di Amici 9.
 

hello U.S.A.

 

 

Ciro Immobile re di Viareggio. Tripletta nella finale del Torneo
Lunedi 15 Febbraio 2010 ore 16:31


Ciro Immobile re di Viareggio. Tripletta nella finale del Torneo
Dieci volte Ciro Immobile. L´attaccante primavera della Juventus ha realizzato una tripletta nella finale del Torneo di Viareggio contro l´Empoli (trasmessa da Rai Sport+), raggiungendo quota dieci nei gol realizzati durante la kermesse. Immobile vince così la classifica marcatori e si aggiudica anche il premio Golden Boy come miglior giocatore del Torneo. Il risultato finale, 4-2, è stato sbloccato nel primo tempo (18´) dal giocatore bianconero di Torre Annunziata su calcio di rigore. All´8´ e al 20´ del secondo tempo, le altre due reti. Immobile è stato poi sostituito, ricevendo i meritati applausi dal pubblico che ha assistito alla partita. Immobile è il calciatore che ha segnato di più nella storia del Torneo, ben 14 gol realizzati nelle ultime due edizioni. «Sono molto contento - ha dichiarato il "delantero" -. Ho realizzato dieci gol in sette partite. Dedico questa prestazione alla mia ragazza che mi ha visto da casa». Al giornalista che gli chiedeva se fosse pronto al grande salto in serie A, dove comunque ha già esordito, Immobile ha risposto con la sua consueta umiltà: «Sono scelte che deve fare la dirigenza. Io mi alleno ogni giorno per entrare a far parte del gruppo di mister Zaccheroni. Spero di poter raggiungere questo altro importante traguardo della mia carriera». Non è mancato, poi, un gesto bellissimo dell´attaccante oplontino, che ai suoi gol ha mostrato la maglietta con la dedica ad Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, i due diciassettenni giocatori delle giovanili della Juventus annegati il 15 dicembre 2006 nel laghetto del centro sportivo di Vinovo. 

 

Daniela Frega, ballerina, sangue artistico nelle vene
Domenica 17 Ottobre 2010 ore 17:42

“Il sangue dei torresi è artistico”, con questa affermazione simpatica si rivela Daniela Frega (nella foto), ballerina professionista di soli 26 anni, figlia della nostra terra e residente da qualche anno a Roma. La sua lunga chioma bionda e quel volto solare e sorridente, le danno quell’aria di femminilità genuina, un sorriso che cela sicurezza e felicità, tipico di chi ce l’ha fatta e di chi vive di un sogno. Il suo, è sempre stato quello di ballare. 
E’ nata con “le scarpette rosa”. Sin da piccola ha intrapreso gli studi di danza da Gena Pinto, imparando tutti gli stili, dal classico al moderno. “Ogni volta che guardavo la tv - afferma - e soprattutto il programma “Il Bagaglino”, mi ripetevo «ecco è lì che io voglio arrivare, ballare in tv». Non ho mai voluto essere una prima ballerina di danza classica, anche perché tecnicamente sono cresciuta con la consapevolezza di non avere le doti fisiche adatte per il classico”. Un giudizio il suo, maturo e coscienzioso che, però, non le ha impedito di arrivare lontano. Da lì a poco iniziano gli stages tenuti dai maggiori esponenti della danza moderna: Fabrizio Mainini, Bill Goodson, Steve LaChance, Mauro Mosconi, Roberto Salaorni, Mauro Astolfi, Jaime Rogers, Saima Kranig, Paula Morgan. Figure che non solo le hanno regalato conoscenze tecniche ma modi di essere. “Ogni stile presuppone un linguaggio particolare e proprio del corpo, è quello che noi ballerini chiamiamo versatilità”.
Nel 2006 si trasferisce a Roma e inizia una serie di studi con Manolo Casalino, coreografo della Corrida. “Manolo mi propose di presentarmi ai provini dello spettacolo “E’ permesso?” di Enrico Montesano. E da lì, dopo tanta gavetta e porte in faccia, è iniziata la mia scalata verso il successo”.
Tra le tante provinate, Daniela è stata scelta personalmente da Montesano, lavorando con lui come ballerina-cantante per due edizioni consecutive. Ogni edizione è durata cinque mesi e le esibizioni si sono tenute nei principali teatri italiani. Un’esperienza questa che le ha fatto capire la vita del mondo dello spettacolo. “Enrico è stato un maestro per me, il nostro è tutt’ora un rapporto schietto, mi ha insegnato tanto e mi ha educato «lavorativamente», come ci diciamo spesso. E’ un vero artista anzi come lo definisco sempre io è un «maestro dell’arte». Mi ha regalato una delle più belle esperienze, quelle che ti segnano per la vita. La tournée può sembrare difficile visto che si è sempre in giro per l’Italia, ma la compagnia teatrale diventa come una famiglia e poi i miei parenti, e soprattutto mio padre, mi hanno sempre accompagnato. Ricordo che ogni fine settimana mio padre veniva a teatro durante le prove e ai diversi spettacoli. Era diventato uno di noi”. 
Nel frattempo, però, Daniela studia anche canto alla Melody Music School, la scuola diretta da Luca Pitteri.
In quegli stessi anni, lavora per Mediaset. E’ ballerina nel programma “Vieni avanti cretino” con Pino Insegno e Roberto Ciufoli, con la regia di Pier Francesco Pingitore. Lo spettacolo venne trasmesso sulla emittente Rete 4, registrato in 4 puntate. 
“Con Pingitore mi sono sentita donna. Per la prima volta indossavo i costumi di scena come il boa, i tacchi, i vestiti luccicanti, un trucco che ricalcava i miei lineamenti. Insomma sono riusciti a tirar fuori la mia femminilità e ad esaltarla”.
Sempre nel 2008 partecipa come ballerina al programma “I migliori anni” (seconda edizione) con Carlo Conti, con la regia di Maurizio Pagnussat. “Lavorare in questo format mi ha fatto crescere stilisticamente, ho dovuto dimostrare la mia versatilità, perchè si passava da uno stile anni 60 a quello degli anni 80. Un vero e proprio percorso formativo”. 
I lavori si succedono uno dopo l’altro. Il 2009 è stato un anno ricco di impegni. Da ”Buona Domenica-Speciale Capodanno 2009” all’Oscar della tv 2009. Viene ingaggiata nuovamente per la terza edizione di “I migliori anni”. 
Arriva il 2010 e il nuovo anno le porta altre occasioni imperdibili. Si inizia con il comico d’eccezione Alessandro Siani in “Più di prima-International”, passa poi alla RAI con il programma di Pino Insegno “Insegnami a sognare” e infine ritorna da colui che l’ha voluta la prima volta, Enrico Montesano in “Un sogno di famiglia”. “ Questo spettacolo si è tenuto al teatro Sistina di Roma, luogo in cui hanno lavorato gli artisti più bravi del mondo. Sono stata l’unica ballerina dello spettacolo”.
Il suo bagaglio di esperienze hanno reso questa giovane torrese una professionista a 360 gradi e guardandosi indietro, ripercorre la sua vita e si sente una fortunata, ma anche fiera di se stessa e di quello che è riuscita ad ottenere. Successi che non sono alla portata di tutti. E’ vero che la caparbietà fa da traino al successo, ma anche vero che in casi come questi è necessario avere talento e non tutti ce l’hanno. “La danza è soprattutto prestazioni e doti fisiche, per questo non bisogna creare false illusioni ai giovani d’oggi. Occorre conoscere i propri limiti e gli insegnanti devono trasmettere questo concetto ai loro allievi”.
Sognare è nella libertà di tutti, ma i sogni devono avere un fondamento valido per far sì che si avverino. 
Ma Torre Annunziata ne ha avuti e ha di talenti. E tra i tanti Daniela cita Stefano De Martino, Patrizia Pellegrino, Maria Nazionale. Omette però il suo nome, preferisce non inserirlo. “Non sono nessuno”, dice, ma il suo curriculum la dice lunga. È umile Daniela, ed è proprio questa umiltà, accompagnata da una buona dose di talento, che l’ha resa una ballerina professionista. 
Ora in cantiere per lei c’è un corso di recitazione. Vuole essere completa. “Credo che il percorso formativo e lavorativo fatto sinora possa essermi di grande aiuto nell’intraprendere questa nuova strada. Questo però non prima di aver concluso il mio percorso di studi universitari, che ho quasi ultimato e che mi avvierà ad una professione legale a cui mi dedicherò con la stessa passione ed entusiasmo”. 
Ma qual è il segreto del suo successo? “Caparbietà, autostima, fede e famiglia. Gli ingredienti senza i quali nulla avrebbe senso nella vita”.
ENZA PERNA
(dal periodico TorreSette del 14 ottobre 2010)
 

 

 

Lo scoppio dei carri, la città ricorda il tragico evento del 21 gennaio 1946
Martedi 19 Gennaio 2010 ore 19:25


Lo scoppio dei carri, la città ricorda il tragico evento del 21 gennaio 1946
E’ passata alla storia come la più grande tragedia che Torre Annunziata abbia mai conosciuto: tremila senzatetto, 450 feriti gravi, tantissimi feriti lievi ma, soprattutto, 54 vittime innocenti. Questo è il resoconto di quel maledetto 21 gennaio 1946, una data che i torresi non dimenticheranno mai, quella dello “scoppio dei carri”. 
Era da poco finita la guerra e gli Alleati andavano smantellando i loro arsenali. Il materiale bellico inglese ed americano fu trasportato con 27 carri merci nella stazione marittima di Torre Annunziata. Da qui sarebbe stato caricato sui barconi per essere distrutto successivamente in mare. Bombe, proiettili, munizioni, residuati di guerra inesplosi andarono ad occupare, così, la banchina merci della stazione marittima nell’attesa di essere smaltiti. Ma il pericolo era in agguato. Già tre giorni prima di quel tragico 21 gennaio, vi era stato uno scoppio accidentale di proiettili che aveva causato la morte di tre prigionieri tedeschi. Settantadue ore dopo si consuma l’inimmaginabile: quindici vagoni carichi di munizioni (in realtà si crede siano stati molti di più) scoppiano intorno alle sei del pomeriggio. Pochi minuti e un altro scoppio. Ma il peggio deve ancora accadere: una terza tremenda deflagrazione “ha dato l’impressione di squassare la città fin dalle fondamenta”, raccontano le testimonianze del tempo. La gente si riversa per le strade, in cerca di un ricovero, il panico comincia a diffondersi. Una pioggia di calcinacci, schegge, infissi divelti invade letteralmente le strade. Iniziano a contarsi i primi feriti e, purtroppo, anche i morti. Centinaia di edifici lesionati e sventrati, la maggior parte delle abitazioni rese inagibili, interi quartieri distrutti. Arrivano i primi soccorsi ad opera della Croce Rossa, del comune di Napoli e delle autoambulanze alleate. Ben presto si mette in moto la macchina degli aiuti: viveri, medicamenti, cibo, coperte, oltre a medici e soldati. Il 27 gennaio, a sei giorni dalla tragedia, l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, giunge in visita a Torre Annunziata, nei luoghi della catastrofe, esprimendo il suo dolore e quello dell’intero popolo italiano.

Tra le testimonianze dell´epoca, c´è anche quella del Generale Paolo Punzoni, citata nel libro "Parla Vittorio Emanuele III".
«21 gennaio 1946. Un treno carico di esplosivo si è incendiato nei pressi della stazione di Torre Annunziata causando molti morti e ingenti rovine. Si parla di 13 ferite, di 500 feriti e di un miliardo di danni. Le esplosioni sono state quattro, l´ultima è stata terribile. Anche Villa Maria Pia, nonostante la distanza, ha tremato nelle fondamenta. 22 gennaio 1946. Stamane, improvvisamente, Sua Maestà la Regina Elena ha deciso di andare a visitare i feriti del disastro di Torre Annunziata che si trovano ricoverati negli Ospedali di Napoli. L´ha accompagnata il Tenente Colonello De Buzzaccarini insieme alla con la Contessa Jaccarino».

Sessantaquattro anni dopo, l´Amministrazione comunale ricorda l´evento tragico con la celebrazione di una messa in suffragio delle vittime, che si terrà alle ore 18 presso la Basilica della Madonna della Neve. A seguire, verrà deposto una corona di fiori nei pressi della lapide che ricorda l´accaduto.
Alle ore 19,30, invece, al Centro sociale di via Castriota, verrà proiettato il video "Immagini della memoria" a cura di Vincenzo Marasco. Ci sarà inoltre lo spettacolo "Immagini, suoni e parole della memoria" del Trio Kalusy.
Nella foto, un’immagine della stazione marittima dopo lo scoppio 

 

 

Io Eduardo, frammenti di magia. Eccellente performance di Gea Martire
Lunedi 18 Gennaio 2010 ore 12:40


Io Eduardo, frammenti di magia. Eccellente performance di Gea Martire
Il camerino, le luci, lo specchio che riflette la sua inconfondibile sagoma. E’ la prima scena di “Io, Eduardo”, lo spettacolo che Bruno Colella ha diretto e recitato utilizzando frammenti magici della vita artistica del più grande commediografo partenopeo. Non solo stralci delle sue celeberrime commedie, ma anche poesie, canzoni, aneddoti, incontri, incollati in atmosfera a volte bohemienne, in altri momenti ricorrendo a contrasti più forti e profondi. L’impatto con il lavoro non risulta semplice, nonostante il tentativo della regia di catturare l’attenzione utilizzando un racconto non complesso anche attraverso la proiezione di immagini storiche dello stesso Eduardo. Sebastiano Somma ha dato fondo a tutta l’esperienza accumulata in passato accanto a mostri sacri del palcoscenico come Aldo Giuffrè e Rosalia Maggio, ma non si è spinto oltre una interpretazione scolastica. Tosca D’Aquino è apparsa molto a suo agio negli intermezzi cosiddetti “brillanti”, meno quando le è stato chiesto di cantare o recitare monologhi alla Filumena Marturano. Discorso a parte lo merita Gea Martire, la “nostra” Gea, torrese purosangue, che nonostante l’emozione di calcare il palcoscenico del teatro della sua città natale, ha dimostrato professionalità e bravura senza “se” e senza “ma”. Una performance che travalica abbondantemente le dimensioni del carattere utilizzato sul manifesto per segnalare la sua presenza nel cast dello spettacolo. Ormai siamo al cospetto di un’attrice completa: eclettica, poliedrica, duttile, affidabile che meriterebbe una collocazione diversa nel panorama, non molto pingue per qualità, delle interpreti teatrali italiane. Gea Martire ha contribuito decisamente ad elevare il livello del lavoro insieme con il sempre convincente Bruno Colella e la voce interessante di Nicola Vorelli, che ha reso preziose le musiche composte da Eugenio Bennato. “Io, Eduardo” era il secondo dei sette spettacoli in cartellone al “Politeama” della rassegna organizzata dal Teatro Pubblico Campano e dall’Assessorato alla Cultura del comune di Torre Annunziata. Prossimo appuntamento venerdì 29 gennaio con la commedia “Ricchi in canna e poveri sfondati”, protagonista Gloriana, regia di Giacomo Rizzo.
GIUSEPPE CHERVINO
dal settimanale TorreSette del 15 gennaio 2010 

 

 

Cultura    
   
L´arte contemporanea di Stefania Sabatino al Palazzo Decumani di Napoli
Giovedi 7 Gennaio 2010 ore 10:36


L´arte contemporanea di Stefania Sabatino al Palazzo Decumani di Napoli
Mostra personale d´arte di Stefania Sabatino, artista torrese, dal titolo "Travelling (decUMANI in movimento)" all´Albergo Palazzo Decumani di Piazzetta Giustino Fortunato 8, a Napoli. Fino al 30 gennaio 2010, da lunedì a domenica (ore 10 – 12.30/16 – 20.30), sarà possibile visitare la mostra d´arte contemporanea della nostra concittadina, laureatasi in Pittura con il massimo dei voti all´Accademia delle Belle Arti di Napoli. Un viaggio tra sogno e realtà. Una metropoli vista ad una certa distanza, dall’ alto, in una sorta di volo chagalliano. Un naufragio nello spazio, tra macchie di colore, che osservate attraverso uno zoom rivelano un labirinto di prospettive inedite e bellezze a lungo celate.
Un racconto di Stefania Sabatino, diventa lo spunto per iniziare un viaggio nei meandri di una città, ascoltando le voci, captando i suoni e le parole che si compongono in frasi dialettali. Un percorso fantastico, all’ inseguimento di atmosfere, colori, sensazioni – scrutando e indagando l’ essere umano disperso nel caos vitale di un luogo simile a tante metropoli di oggi.
Palazzo Decumani apre le proprie stanze, per accogliere l’ arte contemporanea. Una struttura ricettiva nuova e particolare, una sorta di isola luccicante e moderna, nell’ antico ventre di Napoli.
Albergo Palazzo Decumani, nell’ ambito di un più vasto progetto intitolato “Stanze d’ Artista“, accoglie un ciclo di opere site specific, intitolato “Travelling (decUMANI in movimento)” di una giovane, ma affermata e pluripremiata artista campana, Stefania Sabatino.
La mostra sarà inaugurata sabato, 28 novembre, alle ore 18.30 con una performance dell’ Artista che vedrà la partecipazione di Franco Ruggiero (voce narrante) e di Pasquale Barbato (danza) e con la presentazione di Ciro Cacciola. 
Le opere create appositamente per l’ evento di Napoli, saranno visibili fino al 30 gennaio 2010.
La poliedrica artista, Stefania Sabatino, concentra la sua pluriennale ricerca estetica sull’ essere umano, sulle sue emozioni, sensazioni e percezioni del vivere quotidiano. La ricerca concettuale è affiancata da una continua ricerca stilistica, dove la materia e il colore sono la parte primaria della sua creatività. 
La scelta precisa, di una tavolozza composta da poche tinte, di grande efficacia e di strana violenza, che alla fine si fondono morbidamente, portano la pittrice alla profonda ricerca di nuove soluzioni espressive, in permanente evoluzione.
Dice di lei, Vittorio Sgarbi: «La sua idea è quella di comporre attraverso la scomposizione del corpo….Le immagini che hanno una pulsione astratta, cioè una ricerca della forma come pura geometria…» si tramutano in «…opere in cui il riconoscimento del corpo non è più possibile, e quindi si arriva ad un’ opera astratta… Si ingrandisce il dettaglio…man mano si perde la definizione dell’ insieme… appare un’ opera astratta.»
Il continuo zoom immaginario, che la Sabatino applica nel vedere il proprio mondo esteriore, è frutto di una profonda e personale ricerca interiore nel tentativo di capire le angosce, le incertezze di ogni essere umano, sensibile e dilaniato dai dubbi e dalle insicurezze che caratterizzano la società contemporanea.
Forte riferimento pittorico alle figure rinascimentali, scrutate in ogni piega del corpo, ritrovano una visione moderna nelle opere dell’artista: la forma figurale si scompone come smembrata, appaiono mani, piedi, figure senza volto in un equilibrio precario. I piedi in cammino continuo, attraverso un mondo dilatato nell’ immaginario e disorientato dalle incertezze. Un viaggio infinito, verso una meta ignota. Una civiltà, un’umanità intera in viaggio attraverso l’Universo in continuo e ineluttabile divenire.


 

 

Mimmo Raia, il cantautore oplontino che ama Masaniello
Venerdi 18 Dicembre 2009 ore 12:52


Mimmo Raia, il cantautore oplontino che ama Masaniello
Lui si chiama Mimmo Raia (foto), ha 53 anni, ed è uno dei tantissimi torresi emigrati nel Nord Italia. E’ nato e vissuto a Torre Annuziata fino a 15 anni fa quando, per motivi di lavoro, si è trasferito in Emilia Romagna a Ravenna. Ex operaio della Dalmine, lasciò la nostra città per andare a lavorare nella regione padana, dove attualmente è proprietario di un lido balneare. Ma la sua passione, e la sua vita, è la musica. Navigando in internet, ci siamo imbattuti nel sito www.vetrinamusicale.it, uno spazio dedicato completamente al mondo musicale. Qui, ci accorgiamo che ha ottenuto il “fregio” di artista più votato. Raia è un musicista completo ed un autore di rilievo, suona il mandolino, ed ha scritto numerose canzoni di stampo cantautorale. Ama la cultura napoletana e, in particolar modo, Masaniello. Al capopolo che nel 1647 fu protagonista della rivoluzione napoletana, ha dedicato un libro di poesia pubblicato da Guida, dal titolo “Masaniello e i miei silenzi”. Ha scritto, inoltre, anche un altro libro, “Due versi soltanto”, e sta completando una raccolta di aforismi. Insomma, un vero e proprio artista a 360 gradi. Un figlio di Oplontis, come lui ama definire Torre Annunziata, che purtroppo ha dovuto, per necessità, come accade per tanti altri torresi, abbandonare la sua terra, che comunque, però, resta nel suo cuore. Il suo sogno è quello di poter tornare un giono nella sua Torre e suonare dinanzi agli studenti, per far conoscere la bellezza ed il fascino della cultura partenopea attraverso i suoi testi e le sue musiche. "Vorrei con il mio testo - ci dice Mimmo raggiunto al telefono - divulgare la vita di Masaniello perché rappresenta quel vento puro e pulito che soffia ancora oggi tra i gesti, i sorrisi e le malinconie del popolo napoletano" Chissà che il suo sogno non possa realizzarsi... Noi ce lo auguriamo.
DOMENICO GAGLIARDI

 

 

Agostino Garofalo, difensore torrese, approda al Torino
Venerdi 22 Gennaio 2010 ore 11:24


Agostino Garofalo, difensore torrese, approda al Torino
Dopo Ciro Immobile, attaccante della Juventus, un altro calciatore oplontino sbarca a Torino, sponda granata. Si tratta del difensore sinistro Agostino Garofalo (nella foto), nato a Torre Annunziata il 29 settembre 1985. Cresciuto calcisticamente nella Salernitana, dove ha debuttato in serie B all´età di 18 anni, Garofalo ha giocato anche nella Nocerina e nel Grosseto, prima di passare al Siena, dove quest´anno ha esordito nella gara di campionato di serie A contro il Livorno. Garofalo avrà la maglia n. 29. Il difensore dovrebbe esordire con la nuova casacca già questa sera (ore 20,45) nella trasferta di Empoli, anticipo della 23esima giornata del campionato cadetto. Chissà se l´anno prossimo vedremo i due assi torresi fronteggiarsi nel derby della Mole. 

 

Sport    
   
Boxe, un anno di successi per le società sportive torresi
Giovedi 24 Dicembre 2009 ore 11:37


Boxe, un anno di successi per le società sportive torresi
Si chiude, per l’ennesima volta, un anno ad altissimo livello per il pugilato torrese. Alla Boxe Vesuviana, per il 2009,va il primato di possedere due Campioni d’Italia Professionisti: Giuseppe Langella (nella foto, a destra insieme a Renato Zurlo) nei pesi Welter e Gaetano Nespro nei medi la fanno da padrone nelle rispettive categorie. Un primato che non si verificava, per un’associazione dilettantistica, dal lontano 1989. Ma non sono solo i due atleti già citati ad esprimere in Italia e nel mondo una Torre vincente. Infatti, sia i ragazzi della Vesuviana che dell’Oplonti quando indossano la maglia delle associazioni, sono orgogliosi di farlo e soprattutto sono stimolati nel ben figurare per se stessi e per la città che rappresentano.
Come già detto, il 2009 è stato un anno particolarmente ricco di successi per i pugili professionisti che si allenano presso la Boxe Vesuviana, consacratisi leader nelle varie categorie di appartenenza con match disputati in Italia e all’estero. Si è avuta la definitiva consacrazione di Gaetano Nespro che ha difeso per la terza volta il Titolo Italiano dei pesi Medi Professionisti, dopo che ad inizio anno ha combattuto per il Campionato d’Europa in Germania.
L’altro Campione Italiano, Giuseppe Langella, ha confermato il suo valore nella categoria dei Welter diventando il sesto torrese a raggiungere l’ambìto scettro (dopo Gaetano Caso, Biagio Zurlo, Pasquale Perna, Pietro Aurino e lo stesso Gaetano Nespro), dopo che a fine anno, proprio a Torre Annunziata, ha difeso la cintura di Campione Internazionale in suo possesso dal 2008. 
Ritorna prepotentemente alla ribalta sportiva, anche se dopo una sconfitta, il superwelter Salvatore Annunziata, già Campione del Mondo Under 24, che in Germania a fine agosto è stato letteralmente scippato del verdetto contro il beniamino di casa Bridge, facendo gridare al furto sportivo lo stesso commentatore della TV tedesca. Annunziata ha recentemente combattuto a Monza battendo il magiaro Orsos e risalendo le classifiche nazionali ed internazionali. 
Nel 2009 hanno combattuto e vinto, per entrare nelle classifiche nazionali ed internazionali professionistiche, Giovanni Architravo e Samuele Esposito, che aspirano a battersi per un Campionato, si spera, già nell’anno prossimo. Debutto al professionismo di un altro prodotto della Boxe Vesuviana, Gianluca Ceglia che gli và sicuramente riconosciuto il premio sfortuna in quanto al suo primo match da professionista, malgrado una vittoria per KOT, si frattura e si opera la mascella. Fortunatamente, con grande spirito di sacrificio, ha superato le avversità di questo scorcio di carriera e senza mezzi termini continua la sua carriera di pugile professionista. Per quanto riguarda il settore professionistico, non bisogna dimenticare che la Boxe Vesuviana è la sede dove si allenano i professionisti sia della Cotena-Zurlo Group che di altre Società che giungono da più parti d’Italia.
A livello dilettantistico, il 2009 è stato un anno di cambiamenti, certezze, delusioni e rimando ad altri impegni per gli atleti e le atlete delle due associazioni torresi. 
Cambiamento tecnico per Alfonso Pinto che, oltre a continuare a svolgere la sua attività di atleta con il Gruppo Sportivo dell’Esercito è diventato, giustamente, dopo aver conseguito il Tesserino Federale, il tecnico della Pugilistica Oplonti in modo da poter trasmettere ai giovani atleti tutta la sua esperienza così come sta facendo l’alfiere della Pugilistica Oplonti, Francesco Solimene.
La certezza quest’anno è arrivata soprattutto da Antonio Albino della Boxe Vesuviana che, dopo essere diventato Campione Regionale Campano, ha partecipato alle finali nazionali perdendo ai quarti di finale, un risultato tutto sommato soddisfacente visto che era alla sua prima partecipazione ad un Campionato di notevole importanza. Paolo Marano e Felice Panciullo per la Boxe Vesuviana e Ciro Ruocco per la Pugilistica Oplonti possono rappresentare il futuro prossimo delle due associazioni.
Delusione invece per Francesco Nespro che, a causa dell’influenza H1N1, non ha potuto partecipare alle fasi nazionali dei Campionati e nelle parole del Maestro Pagano c’è la conferma di quanto detto: “Una grande sfortuna per il ragazzo che stava preparando da sei mesi la partecipazione agli Assoluti di boxe. Francesco voleva vincere a tutti i costi e sono sicuro che ce l’avrebbe fatta dal momento che chi ha vinto il Campionato Italiano è stato battuto da Francesco qualche mese addietro”.
Rimandata infine Mina Morano che dopo essere stata operata alla spalla destra non è riuscita a bissare la vittoria del Campionato Italiano vinto nel 2006 e nel 2008. Adesso c’è bisogno che la ragazza capisca che se vuole raggiungere il suo sogno di bambina, di partecipare alle Olimpiadi femminili di Boxe, dovrà triplicare i suoi sforzi fisici e mentali.
Per ultimo, non bisogna assolutamente dimenticare chi, per un anno intero, permette che i ragazzi trovino un ambiente sereno e familiare nelle rispettive palestre. Quindi un grazie particolare ai Maestri Lucio Zurlo, Ernesto Bergamasco e Raffaele Pagano ma anche agli aspiranti tecnici Alfonso Pinto e Mariano Spano, che giornalmente cercano di dare sempre più assistenza sia a livello sportivo che sociale ai numerosi ragazzi che vogliono intraprendere questa disciplina sportiva.
RENATO BIAGIO ZURLO 

 

 

Boom di presenze agli Scavi di Oplonti nel 2009
Lunedi 18 Gennaio 2010 ore 17:01


Quasi diecimila visite in più rispetto all´anno 2008. Cresce a dismisura il numero di turisti che viene in visita agli Scavi di Oplonti. Secondo i dati diffusi dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei, nel 2009 sono stati 40.209 i visitatori del sito archeologico di via Sepolcri, a fronte dei 30.422 del 2008. Un risultato importante che testimonia l´attenzione dei turisti verso i nostri Scavi. Oplontis si attesta come terza area archeologica più gettonata del Vesuviano, preceduta solo da Pompei ed Ercolano. Un patrimonio che, nonostante sia poco pubblicizzato a livello nazionale, anche a causa di politiche del turismo piuttosto evanescenti, se non del tutto assenti delle istituzioni locali, è apprezzatissimo dai tanti turisti provenienti da tutto il mondo. 
SERATA DEDICATA ALL' ARTE: MOSTRA DI PITTURA DEL MAESTRO ROBERTO MONTANIERO. L' ARTE INCONTRA L' ARTE .PITTURA  MUSICA E POESIA: OSPITE DELLA SERATA MARIA NAZIONALE
SERATA DEDICATA ALL' ARTE: MOSTRA DI PITTURA DEL MAESTRO ROBERTO MONTANIERO. L' ARTE INCONTRA L' ARTE .PITTURA MUSICA E POESIA: OSPITE DELLA SERATA MARIA NAZIONALE

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l' infermiere cristiano
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NON IMPORTA DOVE SIETE: L' IMPORTANTE é ESSERCI:
ESSERCI PER LE PERSONE CHE VI PORTANO NEL CUORE

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Torresi nel mondo: il pittore Tommaso De Falco 
Lunedi 9 Marzo 2009 ore 17:39 
 
Uno sguardo sull’universo femminile che va oltre il potere seduttivo del corpo e ne racconta la fragilità, il mistero, forse un dramma. 
Ecco cosa si legge sul frontespizio del catalogo. 
L´artista si caratterizza per la varietà delle ispirazioni e la capacità di seguire filoni espressivi differenti. Questa sua particolarità è subito evidente a partire dalla struttura della mostra.  
E´ un insieme di opere astratte, costituite da giochi di colori, di linee e talvolta di geometrie realizzate con sapienti pennellate. Sono lavori che si spingono alle fondamenta della pittura per appropriarsi dei suoi più reconditi segreti, per esplorare le infinite possibilità di questa terra feconda che è l´arte figurativa, così ricca di nuove tecniche e soluzioni espressive che danno forma e sostanza a sensazioni impalpabili. 
L´insieme di opere che va sotto il nome di "Espressioni del corpo", invece, è dedicato all´armonia e all´eleganza di figure femminili, di cui Tommaso De Falco studia i movimenti e le pose per estrapolarne vivide emozioni. Le donne di De Falco rimangono tutte senza volto, sono espressione pura, solo apparentemente pittura concreta, perchè trascendono l´individualità della persona per porsi al di là dello spazio e del tempo. 
Con le due "mostre nella mostra", l´artista emergente Tommaso De Falco mette a nudo il proprio mondo interiore, sfruttando la dualità della sua vena pittorica per rappresentare due delle possibili declinazioni dell’astrazione, dal punto di vista degli strumenti a disposizione dell’artista e dal punto di vista del linguaggio del corpo inteso in senso assoluto. 
 
Tommaso De Falco è nato a Torre Annunziata nel 1965. Dopo il diploma artistico lavora come Art Director in diverse agenzie pubblicitarie, ma ben presto la passione per l’arte lo porta ad esprimere su tela le sue innate doti creative. E la creatività, appunto, unita alla curiosità e ad uno straordinario eclettismo, gli consente di spaziare su diversi stili espressivi, dal più puro astratto al figurativo con evidenti influenze surrealiste.  

 

 

La massima onoreficenza Rotary a Francesco Cirillo
Mercoledi 11 Febbraio 2009 ore 11:08

Un riconoscimento di prestigio per il vice capo della polizia, il prefetto Francesco Cirillo (nella foto). Nato a Torre Annunziata 60 anni fa, Cirillo verrà insignito del Pual Harris Fellow, la massima onoreficenza del Rotary Club. Organizzata dal Rotary oplontino, presieduto da Raffaele Verdezza, la cerimonia di premiazione si è svolta ieri sera a Villa Balke. Presenti, tra gli altri, il sindaco Giosuè Starita, che ha consegnato una targa a Cirillo per esprimere l’orgoglio dell’intera comunità torrese. Al prefetto, è andato anche il riconoscimento da parte di Gaetano Sannino, presidente dello Sport Club Oplonti, di cui Cirillo è stato uno dei soci fondatori. Dopo aver ricoperto numerosi incarichi importanti tra Roma, Napoli, Bologna e Palermo, Cirillo è stato nominato numero due di Antonio Manganelli nel novembre scorso.


 

 

Armando Fragna, la "spalla" musicale di Totò
Lunedi 16 Febbraio 2009 ore 10:26

Chi ha mai sentito parlare di Armando Fragna? Eppure, spesso lo abbiamo “sentito”, nel senso di ascoltato, al cinema o in televisione. Perché Armando Fragna è stato un noto compositore e musicista italiano. E sapete dov’è nato? A Torre Annunziata il 2 agosto 1898 ed è scomparso, all’età di 74 anni, il 16 agosto 1972, a Livorno dove era in villeggiatura. Ancora giovane, si cimentò in vari settori dello spettacolo, suonando e dirigendo i primi caffè concerto nei Music Hall, nelle sale da ballo aperte al jazz e negli spettacoli di rivista. Poi diventò compositore, lavorando per la compagnia di Tecla Scarani e fu il primo passo verso un’eccellente carriera. Tanto è vero che poco tempo dopo divenne un prezioso ed indispensabile collaboratore di Ettore Petrolini. Durante la seconda guerra mondiale diresse persino un’orchestra che accompagnava, con musica di sottofondo, le esibizioni a teatro del grande Aldo Fabrizi. E la stranezza era che il maestro Fragna dirigeva immobile, dando il tempo solo con le spalle e gli occhi, senza muovere le braccia! Successivamente, nel dopoguerra, e precisamente nel ‘46, contribuì anche alla “scoperta” di Claudio Villa, avendolo notato durante una sua performance in pubblico. Divenne poi autore di numerose canzoni di successo del “reuccio”. Nel ‘52 e nel ‘53, con alcuni suoi brani musicali partecipò al Festival di Sanremo; nel ‘54 fu direttore d’orchestra nel programma “Dieci canzoni da lanciare”, trasmesso la domenica alle 21 su Rai 2. E nel ‘55 faceva parte della commissione giudicatrice del concorso Rai “Voci nuove per Sanremo”. Ma il nome di Armando Fragna è legato soprattutto a quello dell’indimenticabile Antonio De Curtis, in arte Totò, il Principe della risata. Nel ‘39 diresse, al teatro Capranica di Roma, lo spettacolo del famoso comico napoletano “L’ultimo Tarzan”. Nel ‘40 è lui l’autore della musica di “San Giovanni decollato”, in cui Totò interpreta il portiere e ciabattino mastro Agostino. Nel ‘49, da una famosa canzone di Fragna, “I pompieri di Viggiù”, venne l’ispirazione per il film omonimo con Totò, in cui il Principe interpreta l’esilarante sketch del manichino. Nel ‘50 uscì nelle sale cinematografiche “Totò sceicco”, la cui colonna sonora era basata integralmente sul motivo di un brano di Armando Fragna, dal titolo “Lulù del cabaret”. E le sue musiche le ritroviamo anche nei film “Totò Tarzan”, dello stesso anno, e “Totò terzo uomo” del ‘51. Tante, inoltre, sono state le colonne sonore di film prodotti dal 1930 al 1954. Nell’arco di venticinque anni, Fragna è stato autore di “La canzone dell’amore”, poi “La paura fa 90”, “Arrivano i nostri”, “I cadetti di Guascogna”, “Core ‘ngrato”, “La mazurca della nonna”, “Oggi sposi”, e di molti altri temi musicali, tra cui quelli del film “Quei due” con Anna Magnani ed Eduardo De Filippo.
SALVATORE CARDONE

 

 

 

 

TORRE ANNUNZIATA CULTURA
Torre Annunziata - Il Gruppo O´ Pazziariello premiato dalla Regione
Mercoledi 14 Dicembre 2011 ore 9:33
Torre Annunziata - Il Gruppo O´ Pazziariello premiato dalla Regione
Il Gruppo folk O´ Pazziariello di Torre Annunziata premiato dalla Regione Campania. Lunedi mattina infatti si èsvolta nell´auditorium del Centro Direzionale di Napoli la manifestazione durante la quale il gruppo, che opera da oltre 30 anni, ha ricevuto il riconoscimento quale "Gruppo di Importanza Nazionale".
L’evento è stato presieduto dal dott. Corsi e dal presidente del Tavolo di Partenariato della Regione Campania Luciano Schifone. Alla cerimonia erano stati invitati tutti i sindaci dei paesi dei gruppi interessati e da una delegazione dei gruppi folk provenienti da tutte le province della regione.
E’ stato un momento molto emozionante sia per i giovani che per i veterani del gruppo ma soprattutto per coloro che sono “nati” con la divisa del gruppo.
"‘O Pazziariello dedica questo premio - afferma Michele Scognamiglio - a tutti i suoi membri dal 1974 ad oggi. A tutti coloro che l’hanno visto nascere, che ne hanno sentito i primi vagiti e a coloro che tutt’oggi portano avanti il suo nome nelle piazze d’Italia e dell’estero".
Il gruppo Folk ´O Pazziariello si forma nel 1974 nel Centro giovanile salesiano di Torre Annunziata con lo scopo di diffondere tra i giovani l´interesse e la conoscenza per le tradizioni popolari. L´ideatore del progetto è Antonio Morinelli. Egli, avvalendosi della collaborazione di Salvatore Caraviello, rielabora un copione di Enzo D´Auria ed Antonio Caso, creando uno spettacolo musicale e teatrale sotto la sua stessa direzione.
Dal 1980 il Gruppo si costituisce in associazione senza scopo di lucro associata alla F.I.T.P. Il copione assume una forma sempre più definita. Michele Scognamiglio crea nuove coreografie e dipinge la scena, a Salvatore Caraviello viene affidata la regia, a Pasquale Cristiani la direzione musicale, mentre Antonio Morinelli si occupa del coordinamento generale del Gruppo.
Dal 1987 Michele Scognamiglio assume la presidenza ed opera un´ulteriore revisione del copione armonizzandone i contenuti.
Dal 1997 il Gruppo si trasferisce nel teatro del Santuario Diocesanno dello Spirito Santo il cui reggente è Mario Albertino. Nella nuova cornice il Gruppo prosegue la sua formazione artistica affermandosi nelle piazze italiane ed estere. Dal 2000 l´A.G.F ´O Paziariello è parte attiva del progetto "Torre Annunziata-Emmendingen città dell´amicizia" in collaborazione con le associazioni culturali della città tedesca e con l´interessamento di Oscar Guidone e Brigitte Zentis.

Oltre allo spettacolo canonico Michele Scognamiglio nella veste di Presidente e direttore artistico è ideatore del "Presepe napoletano vivente folklorico" un lavoro teatrale ORIGINALE ED UNICO nel suo genere.
Il Presepe vivente si svolge nel Santuario dello Spirito Santo di Torre Annunziata, Corso Vittorio Emanuele 318, nei giorni 27-28-29 Dicembre e 3-4-5 Gennaio alle ore 19:15
Sono molte le differenze con le altre rappresentazioni natalizie che si
svolgono annualmente in Italia.
Il Presepe Vivente di Torre Annunziata a cura della nostra Associazione (nata
nel 1974) è uno spettacolo natalizio. Esso rappresenta dei momenti di vita
napoletana su un presepe tipicamente ottocentesco. I pastori/Attori in abiti
che si ispirano all’epoca rappresentata fanno rivivere la magica atmosfera
natalizia attraverso canti, balli e brani recitati. La guida in questo viaggio
emozionale è il Pazziariello che illustra ai più giovani e ricorda ai meno
giovani i mestieri antichi campani (tra cui l’arte della pasta caratteristica
della nostra città e poi quasi del tutto scomparsa).
Ciò che rende sicuramente unico il nostro spettacolo è la struttura.
Essa si erge su due piani praticabili ed occupa l’intero braccio destro del
transetto del Santuario delle dimensioni di 11x8x6 m. La struttura è costruita
secondo i canoni tipici del presepe fatto in casa e ne riproduce tutti gli
ambienti più caratteristici (acqua, osteria, discesa, puosto del pesce, della
frutta).
Il pubblico è comodamente seduto tra i banchi della chiesa che può ospitare
anche più di 400 spettatori nel solo spazio tra il presbiterio e il braccio
sinistro del transetto.
Il successo degli scorsi anni anche presso un pubblico straniero ci ha portato
a tradurre i momenti salienti dello spettacolo in 5 lingue: inglese, francese,
tedesco, russo e ucraino.

Ulteriori informazioni sono sul nostro sito opazzieariello.jimdo.com oppure
può scrivere a
Michele Scognamiglio michelesco2006@libero.it o telefonare al 3475758369
(Michele Scognamiglio), 3922602617 (Rita Scognamiglio) o allo 0818621670.

In attesa di un cortese riscontro si porgono i cordiali saluti
Michele Scognamiglio

 

 


Taekwondo, torresi protagonisti a Roma Domenica 1 Novembre 2009 ore 15:35 La palestra “New Health Club” di Torre Annunziata, diretta da Franco Del Prete, protagonista ai campionati italiani di Taekwondo - forme e combattimenti. Cinque atleti oplontini hanno partecipato sabato 17 e domenica 18 ottobre ai tricolori dell’arte marziale coreana che si sono svolti a Roma, conseguendo importanti risultati in diverse categorie. Giancarlo Solofra e Angelo Eto, rispettivamente cintura blu e nera della categoria “speranze”, si sono piazzati secondi nelle “forme”; Carlo Ammirati, cintura nera -75 kg della categoria “senior” si è classificato al terzo posto nei combattimenti; Evelin Fogliamanzillo, “senior” cintura verde-blu -72 kg, è salita sul gradino più alto del podio nei combattimenti; infine, Vincenzo Vigorito, ha vinto il titolo dei combattimenti nella categoria “senior” cintura verde-blu -75 kg. Gli atleti torresi sono stati allenati dal maestro Franco Cirillo, tornato a ricoprire il ruolo di tecnico dopo due anni trascorsi lontano dal tatami.
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