Torre Annunziata : foto che raccontano un pò della sua storia

 

 

Cultura

 

 

 

 

Lo "scoppio dei carri"   63 anni dopo la città ricorda
Mercoledi 21 Gennaio 2009 ore 15:38

E’ passata alla storia come la più grande tragedia che Torre Annunziata abbia mai conosciuto: tremila senzatetto, 450 feriti gravi, tantissimi feriti lievi ma, soprattutto, 54 vittime innocenti. Questo è il resoconto di quel maledetto 21 gennaio 1946, una data che i torresi non dimenticheranno mai, quella dello “scoppio dei carri”.
Era da poco finita la guerra e gli Alleati andavano smantellando i loro arsenali. Il materiale bellico inglese ed americano fu trasportato con 27 carri merci nella stazione marittima di Torre Annunziata. Da qui sarebbe stato caricato sui barconi per essere distrutto successivamente in mare. Bombe, proiettili, munizioni, residuati di guerra inesplosi andarono ad occupare, così, la banchina merci della stazione marittima nell’attesa di essere smaltiti. Ma il pericolo era in agguato. Già tre giorni prima di quel tragico 21 gennaio, vi era stato uno scoppio accidentale di proiettili che aveva causato la morte di tre prigionieri tedeschi. Settantadue ore dopo si consuma l’inimmaginabile: quindici vagoni carichi di munizioni (in realtà si crede siano stati molti di più) scoppiano intorno alle sei del pomeriggio. Pochi minuti e un altro scoppio. Ma il peggio deve ancora accadere: una terza tremenda deflagrazione “ha dato l’impressione di squassare la città fin dalle fondamenta”, raccontano le testimonianze del tempo. La gente si riversa per le strade, in cerca di un ricovero, il panico comincia a diffondersi. Una pioggia di calcinacci, schegge, infissi divelti invade letteralmente le strade. Iniziano a contarsi i primi feriti e, purtroppo, anche i morti. Centinaia di edifici lesionati e sventrati, la maggior parte delle abitazioni rese inagibili, interi quartieri distrutti. Arrivano i primi soccorsi ad opera della Croce Rossa, del comune di Napoli e delle autoambulanze alleate. Ben presto si mette in moto la macchina degli aiuti: viveri, medicamenti, cibo, coperte, oltre a medici e soldati. Il 27 gennaio, a sei giorni dalla tragedia, l’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, giunge in visita a Torre Annunziata, nei luoghi della catastrofe, esprimendo il suo dolore e quello dell’intero popolo italiano.

63 anni dopo, l´Amministrazione comunale ricorda l´evento tragico con la celebrazione di una messa in suffragio delle vittime, che si terrà alle ore 18 presso la Basilica della Madonna della Neve.
Alle ore 19,30, invece, al Centro sociale di via dei Mille, gli anziani racconteranno, attraverso le loro dirette testimonianze e la proiezione di un documentario, ciò che accadde in quel giorno così indelebile nella memoria dei torresi.
(Nella foto, un’immagine della stazione marittima dopo lo scoppio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

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#TORRE ANNUNZIATA

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 48.011 abitanti. Alle pendici meridionali del Vesuvio, si affaccia sul golfo di Napoli. Sorge a 10 metri sopra il livello del mare. Stazione termale e balneare, in passato fu la capitale dell'arte bianca, e sede di industrie metalmeccaniche e altre, tante e tali che fu appellata sia la Manchester del Sud che la Sesto San Giovanni del Mezzogiorno. Oggi ospita industrie nautiche e farmaceutiche.

Storia

In epoca romana il luogo era chiamato Oplonti, sobborgo di Pompei, residenza estiva dei patrizi romani, soggiorno per cure termali. Il periodo storico di Torre comincia il 19 settembre 1319, con un documento redatto in Aversa da B. Capua, pronotaro del regno di Sicilia con il quale Carlo d'Angiò concedeva quattro moggie di terra su richiesta dei cavalieri: Guglielmo da Nocera, Matteo Avitabile, Puccio Francone ed Andrea Petrucci per il loro desiderio di erigere una cappella da dedicare alla vergine Annunziata in località calcalora. La storia prosegue con il 1415 anno in cui la regina Giovanna II d'Angiò dona il feudo a Nicola d'Alagno, che a causa della lite sorta con il conte di Nola Raimondo Orsini il quale vantava diritti sui luoghi avendovi costruito una torre per difesa, giunge ad un accordo, versando la somma di 600 scudi d'oro così diventando, il 4 agosto del 1419 il primo feudatario. Successivamente il figlio Ugone ampliò i confini costruendo a nord una torre tuttora esistente, chiamata torretta di Siena. Il figlio di questi Nicola II completò il castello del nonno, restaurando la torre degli Orsini e donando, il 29 novembre 1498 la chiesa ed il convento ai padri Celestini che la ressero sino all'abolizione degli ordini religiosi avvenuta nel periodo napoleonico. Successivamente, per mancanza di eredi diretti il feudo passò alla sorella Luisa e dal di lei figlio Goffredo Galluccio quindi nel 1517 a Manfredino de Bucchis, ma il figlio di questi, Tiberio non gli sopravvisse di molto e morendo senza lasciare eredi furono i due fratelli germani: Giacomo e Vincenzo a spartirsi il feudo: il primo ottenne la parte occidentale all'altro quella orientale. Nel 1618 il conte P.F. Colonna, marito di quella Maria Tuttavilla ne divenne signore, unendolo all'altra metà appartenuta agli eredi di Scipione Bucca. A lui successe il figlio Pompeo, che per aver parteggiato con i francesi nella rivoluzione di Masaniello del 1647, fu costretto nel 1649 a fuggire la repressione spagnola, perdendo i suoi diritti sul feudo che il Regio Fisco prima sequestrò e poi vendette nel 1662 al principe Maffeo Barberini. Nel 1705 il principe Urbano Barberini vende il feudo a Giuseppe Massarenghi che l'acquista per conto della figlia primogenita Maria che sposò don Gerardo Dentice, l'ultima famiglia feudataria di Torre Annunziata. Dal 1810 al 1815 Torre Annunziata divenne Gioacchinopoli, regnando a Napoli Gioacchino Murat; nel 1806 regnante Giuseppe Bonaparte cessò ogni dominio feudale. Si aggregarono al comune di Torre Annunziata le frazioni Oncino e Grazie. Il 13 aprile 1928 si costituì il comune autonomo di Pompei, Torre Annunziata cedette le frazioni La Civita di Valle e Pontenuovo, ovvero l'intero territorio degli Scavi archeologici di Pompei fino al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Il 1943 fu l'anno della crisi dell' arte bianca. Nel 1946 i comuni di Boscotrecase e Boscoreale, aggregati in precedenza alla Grande Torre Annunziata, seconda città della Campania per popolazione e sviluppo, riottennero l'autonomia, la richiesta di compensazione territoriale con l'aggregazione delle frazione Santa Maria La Bruna e di Trecase, all'epoca frazione di Boscotrecase non ebbe esito.

Da vedere

Villa A, Villa di Poppea - oplontis doveva essere quello che Portofino e Capri sono per noi oggi. Un richiamo per nobili. Ma l’eruzione del Vesuvio ha cancellato le sue tracce e il suo nome è stato dimenticato per essere trasformato in quello di Torre Annunziata Eppure Oplontis, ormai stretta tra i condomini, è ancora lì, bella e dimenticata e a chi la visita suggerisce come doveva essere quando ospitava la Roma bene. Tra i suoi frequentatori annoverava infatti anche Poppea, la moglie di Nerone. Imponente villa, scoperta durante lo scavo della trincea per la costruzione della strada ferrata in prosecuzione da Portici verso Torre Annunziata, è quella di Caio Siculi. Fu riseppellita e troncata in due per detta strada ferrata, i reperti rinvenuti furono trasportati al Museo archeologico nazionale di Napoli.

Saline Erculee - lungo la costa verso la foce del Sarno sorgeva il pago delle saline, il sobborgo delle cave di sale, il sito attualmente è chiamato rione La Saliera, il toponimo si è mantenuto nel tempo.

Petra Herculis - antico nome col quale era chiamato l'odierno Scoglio di Rovigliano, un isolotto di pietra calcarea al largo della fascia di costa di Torre Annunziata nei pressi della frazione di Rovigliano. E' vicino allo scoglio che si tramanda essere stata trovata l'icona della Madonna della Neve.

Terme del console Marco Crasso Frugi - visibili i ruderi lungo la via Litoranea Marconi e all'interno delle attuali Terme Vesuviane.

Terme Nunziante e Terme Nunziante-Manzo - fondate dal generale Vito Nunziante nel 1831 sul luogo delle antiche terme.

Terme Manzo - site all'angolo tra via Vesuvio e corso Umberto I, poi trasformate in pastificio, resta ancora l'iscrizione sulla facciata del palazzo.

Museo storico delle Armi - è un museo storico-militare, sorto nel 1823 nella Sala Borbonica della Real Fabbrica d'Armi (1753), attuale stabilimento militare Spolettificio dell'Esercito trova posto questo particolarissimo museo, scenico il Cortile Vanvitelliano.

Ori di Oplontis - itineranti per mostre in tutto il mondo, sono in attesa di una collocazione definiva che avverrà con la creazione di un museo ad hoc.

Crocefisso - eretto dai fratelli Paolo ed Emilo Ricciardi nel 1919 in piazza Cesare Battisti.

Bando di Re Ferdinando IV di Borbone - lapidi in marmo affisse sulla via promiscua tra due feudi, risalenti al 28 aprile 1785.

Palazzo delle Regie Scuderie - già Regia Posta in Porta Napoli, denominato anche "Lo Stallone".

Palazzo e Villa Storta - rota, complesso formato da tre edifici, Villa monte Parnaso , Palazzo e Villa Avallone , edificate sul sito della Villa di Caio Siculi.

Palazzo Pagano e Cirillo - edificio termale riadattato a pastificio.

Immacolata Concezione - conservava un dipinto con crocefissione attributito a Mattia Preti, trafugato nel 1990.

Basilica Pontificia Minore Ave Gratia Plena - santuario della Madonna della Neve , dove è conservata l' icona di tipo greco in creta cotta policroma della Madonna della Neve. Il Santuario mariano fu elevato a Basilica pontificia minore da papa Giovanni Paolo II il 21 luglio 1979.

San Giuseppe - sita alla via Plinio 361 in località Croce di Pasella, ai confini con Pompei, fu costruita nel 1907 come cappella gentilizia di una nota famiglia della zona, finita dal venerabile Eustacchio Montemurro e dal beato Bartolo Longo, eretta a parrocchia nel 1967, restaurata totalmente nel 2006.

Parco Regionale del Fiume Sarno - interessa tutta l'area del bacino idrografico del fiume. Non inserito nell' Elenco Ufficiale delle Aree Protette. Il Fiume Sarno, il fiume più inquinato d'Europa, sfocia e segna il confine tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia.

Riserva Naturale Tirone-Alto Vesuvio - riserva integrale biogenetica, caratterizzata dalla presenza di pineta, macchia mediterranea e rocce laviche; flora e vegetazione: pino domestico, pino marittimo e pino nero d'Austria, leccio, roverella, quercia da sughero, ontano, castagno, betulla, rubinia, ginestra felce, muscho, licheni, orchidea; fauna: volpe, faina, scoiattolo, donnola, riccio, mustiolo, talpa, ghiro, merlo, usignolo, poiana, sparviere, falco pecchiaiolo e falco pellegrino.

Come arrivare

In treno: La città di Torre Annunziata è servita da tre stazioni ferroviarie di Trenitalia e una della Circumvesuviana. Dalla Stazione Centrale si dipartono quattro linee Trenitalia, Ferrovia Napoli - Salerno, Torre Annunziata - Cancello e Torre.

In auto: A3 Napoli - Pompei - Salerno (Strada Europea E45). Torre Annunziata è attraversata dalla SS 18 Tirrenia Inferiore, dalla SS 145 Sorrentina che termina inserendosi sulla SS 163 Amalfitana, e dalla SS 268 Circolare del Vesuvio.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

 

TORRE ANNUNZIATA

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NOTIZIE

La città, situata in provincia di Napoli e a 20 Km a Sud, in fondo ad una curva del golfo e alle falde del Vesuvio, conta circa 65.000 abitanti. Stazione termale e balneare (Lido Azzurro) è anche centro industriale con stabilimenti meccanici (Deriver e Spolettificio), farmaceutici (CIBA) e alimentari tra cui rinomati pastifici (Setaro). Vanta, inoltre un buon porto commerciale e un ricco mercato di pesce e mitili. Torre Annunziata

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LA STORIA

Origini

I primi abitatori della valle del Sarno furono gli OSCI (lavoratori della terra). Nell''VIII secolo a.C. iniziarono gli stanziamenti GRECI. Non mancarono infiltrazioni dei popoli etruschi che però fallirono dopo la sconfitta della flotta etrusca nelle acque di Cuma nel 474 a.C. Verso la fine del V secolo i SANNITI dominarono la Campania. I ROMANI sconfissero i sanniti con Silla nell' 89 a.C.e colonizzarono tutta la valle del Sarno. Inizia così la storia di Torre Annunziata con l'antica Oplonti, opulenta al punto di ospitare le ville di Poppea e di L.Crasso Terzo. L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distrusse tutto e segnò l'inizio di un periodo oscuro durato circa un millennio. Infatti ricomparve dopo l'eruzione una fitta vegetazione, la Silva Mala, infestata da belve e ladroni. Verso l'anno 1000 si ebbero alcuni stanziamenti di abitanti presso il mare, dediti alla pesca e all'agricoltura, che man mano ripopolarono tutta la zona e quelle limitrofe. Il periodo Angioino Intorno al 1300, il conte Raimondo Orsini fece costruire una torre per la difesa. La storia ufficiale di Torre Annunziata inizia con al dominazione Angioina. Infatti Carlo d'Angiò donò nel 1319 della terra a dei fedeli che fondarono una chiesa dedicata alla Vergine Annunziata, un piccolo monastero e un'ospizio. Tutto il casale prese quindi nome Torre dell'Annunciata che si sviluppa parallelamente con quello limitrofo di Terra Vecchia situato a Nord. Il periodo Aragonese La regina Giovanna II donò nel 1415 un vasto territorio , comprendente il Casale e parte della Silva Mala, in feudo ad un amalfitano di nome Cola D'Alagno. Alfonso I d'Aragona, invaghitosi della bella figlia Lucrezia del D'Alagno, le regalò il castello di Lettere, e fece costruire altre torri per la difesa intorno al 1440. Il feudo si estese ancora con la famiglia Orsini di Nola che successero al D'Alagno. Furono costruiti mulini e una zecca alla foce del Sarno per sfruttare le sue acque. La borgata di Torre dell'Annunziata si ampliò urbanisticamente con la costruzione, prima di nuove chiese e poi di case. La costruzione nel 1562 della strada regia dell Calabrie diede un'ulteriore sviluppo. L'eruzione del 1631 distrusse quasi completamente tutta la zona e le borgate. La ricostruzione iniziò subito estendendosi sul territorio, richiamando gente anche dalla costiera Sorrentina. Il periodo Borbonico Nel 700 i due agglomerati urbani di Torre dell'Annunziata e Terra Vecchia si svilupparono, nonostante le frequenti attivtà vulcaniche, e si unirono nell'unica Torre Annunziata nonostante rimanesse vigente una normativa daziale fra le due borgate. Carlo III diede un importante impulso industriale facendovi costruire nel 1758 l'attuale Fabbrica d'armi, che si affiancò allo sviluppo dei mulini e dei pastifici per l'afflusso sempre maggiore di pololazione, segnando così l'inizio del XIX secolo periodo d'oro della città. Dal 1810 al 1815 Torre Annunziata divenne Gioacchinopoli regnando a Napoli Gioacchino Murat che finalmente fece cessare ogni dominio feudale. Nel 1844 sotto la restaurazione Borbonica si prolungò la ferrovia da Portici fino a Torre Annunziata e poi fino alla Calabria. Il Regno d'Italia Nel 1871 furono terminati i lavori del porto e dello scalo marittimo delle ferrovie. Si ebbe un notevole sviluppo commerciale con importazione di grano e carbone, e un'esportazione mondiale di paste alimentari. Alla fine dell'800 Torre Annunziata era un immenso pastificio che assorbiva il 60% della forza lavoro. Nel 1887 nasce la Ferriera del Vesuvio (attuale Deriver). E nel 1898 la ferrovia Circumvesuviana. Le attività industriali fiorirono fino alla II guerra mondiale, nonstante le eruzioni del Vesuvio del 1906 e la I guerra mondiale. Il 1943 fu l'anno della crisi dell' arte bianca.

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LA VILLA DI OPLONTI

Il grandioso e sontuoso complesso della villa attribuita a Poppea, moglie di Nerone, è scavato solo in parte per la presenza del canale del fiume Sarno a Sud e la Reale fabbrica d'Armi a Ovest. L'impianto è costituito da due nuclei simmetrici rispetto ad un asse centrale composti di numerosi ambienti, saloni, soggiorni, triclinii, terme, ampi giardini con portici ed una piscina di 60x17m. Particolarmente ricco si presenta il corredo di 45 statue e le decorazioni pittoriche del II stile.

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TERME

Le terme Vesuviane attive con una varia offerta tra bagni, cure di fanghi naturali e radioattivi, inalazioni ed aerosol, massaggi e terapie fisiche si trovano su un edificio di antiche terme Romane grande 40.000mq. L'antico edificio, intestato al romano M. Crassi Frugi, era molto famoso all'epoca del 1° secolo d.C tanto da caratterizzare una vasta area residenziale con importanti ville come quella di Poppea.

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LA FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE

Nel XV secolo, la leggenda vuole che i pescatori di Torre dell'Annunziata, pescando presso lo scoglio di Rovigliano dove si trovavano anche dei pescatori stabiesi, trovassero impigliata una cassa metallica con all'interno l'icona di una Madonna dal volto nero col Bambino. Nacque una contesa con i pescatori stabiesi che ne reclamarono la proprietà in quanto pescata nelle loro acque. Contesa sedatasolo con l'intervento di un perito che assegnò l'icona ai Torresi che la collocarono nella chiesa dell'Annunciata. Poichè il ritrovamento avvenne il 5 agosto, la festività di S. Maria Nives, la Madonna pescata in mare fu detta Madonna della Neve. Probabile l'origine orientale dell'icona, forse sfuggita al sacco di Costantinopoli, e affondata con una delle navi conseguente l'esodo. Santuario della Madonna della Neve La festa votiva che ne seguì si svolge nei giorni 21,22 e 23 Ottobre di ogni anno. Il 22, culmine dei festeggiamenti, si assiste ad una processione che vede l'iconaportata dai pescatori per le vie della città tra una notevole ressa di persone e balconi addobbati con il "copriletto buono" e il lancio di fiori al passaggio. La sera del 23, come tradizione, si assiste invece ad una gara di fuochi d'artificio. Per tutti i tre giorni comunque la città è in festa con bancarelle, vendita di dolciumi, giostre, bande e l'immancabile "struscio", la passeggiata dei torresi che vanno a trovare la Madonna nel Santuario. La processione

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Torre Annunziata

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Torre Annunziata

Stato:

 Italia

Regione:

Campania

Provincia:

Napoli

Coordinate:

40°45′0″N 14°27′0″E / 40.75, 14.45Coordinate: 40°45′0″N 14°27′0″E / 40.75, 14.45

Altitudine:

m s.l.m.

Superficie:

7,33 km²

Abitanti:

47.573

2007

 

Densità:

6490,17 ab./km²

Frazioni:

Cipriani, Rovigliano, Sannino, Terragneta 

Comuni contigui:

Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Pompei, Torre del Greco, Trecase

CAP:

80058

Pref. telefonico:

081

Codice ISTAT:

063083

Codice catasto:

L245 

Nome abitanti:

torresi, oplontini[1] e nunziatesi [2] 

Santo patrono:

Madonna della Neve 

Giorno festivo:

22 ottobre (Festa Votiva)
5 agosto (Festa patronale) 

Sito istituzionale

Visita il Portale Italia

 

 

« Pranzammo a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al mare.
Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi,
alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere.
A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito. 
»

 

(Wolfgang Goethe, 13 marzo 1787, da "Viaggio in Italia". )

 

Torre Annunziata è un comune di 47.573 abitanti della Regione Campania in provincia di Napoli.

Si trova ai piedi del Vesuvio (nella c.d. "zona rossa"[3]) e si affaccia sul Golfo di Napoli, precisamente in una piccola insenatura (nel "Ventre della Vacca"[4]) che ha un importante ruolo, infatti ha reso Torre Annunziata il terzo porto della regione Campania. Stazione termale (terme vesuviane) e balneare (Marina del Sole, Marina della Salera e Marina di Rovigliano), in passato fu la capitale dell'"arte bianca" (centinaia di pastifici fino all'incirca al 1950 ad oggi è attiva soltanto un'azienda, "Pasta Setaro"[5]), e sede di industrie metalmeccaniche (Deriver, Dalmine) e altre, tante e tali che fu appellata sia la Manchester del Sud che la Sesto San Giovanni del Mezzogiorno. Oggi ospita industrie nautiche (Aprea Ferretti) e farmaceutiche. Il sindaco attuale è Giosuè Starita.

 

Indice

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·                                 1 Geografia

o                                        1.1 Clima

o                                        1.2 Territorio

·                                 2 Stemma

·                                 3 Storia della città

o                                        3.1 Lo splendore di Oplontis

o                                        3.2 La Silva Mala e il Nemus Regalis

o                                        3.3 La fondazione

o                                        3.4 Turris Sanctissima Annunciatae de Scafata

o                                        3.5 Torre La Nunziata

o                                        3.6 Torre dell'Annunziata

o                                        3.7 Gioacchinopoli

o                                        3.8 Gli anni d'oro

·                                 4 Storia recente

·                                 5 Evoluzione demografica

·                                 6 Luoghi d'interesse archeologico

o                                        6.1 Gli scavi di Oplontis e il "Parco Archeologico di Oplonti"

§                                                 6.1.1 Villa A, Villa di Poppea

§                                                 6.1.2 Villa B, Villa di Lucio Crasso Tertius

§                                                 6.1.3 Villa di Caio Siculi

§                                                 6.1.4 Antiche Terme di Marco Crasso Frugi

§                                                 6.1.5 Altre aree archeologiche

·                                 7 Le Terme

o                                        7.1 Antiche Terme

o                                        7.2 Terme Vesuviane

o                                        7.3 Altre Terme

o                                        7.4 Le Acque minerali

·                                 8 Luoghi d'interesse culturale e religioso

o                                        8.1 Musei, Pinacoteche, Cripte e Ipogei

o                                        8.2 Biblioteche e Archivi

o                                        8.3 Monumenti e altri beni culturali

·                                 9 Luoghi d'interesse dell'archeologia industriale

·                                 10 Chiese cattoliche

o                                        10.1 Arcidiocesi di Napoli

o                                        10.2 Diocesi di Nola

·                                 11 Chiese di altri culti

·                                 12 Palazzi, Ville

o                                        12.1 Quartiere Annunziata

o                                        12.2 Quartiere Grazie

o                                        12.3 Quartiere Terravecchia

o                                        12.4 quartiere Fuori Porta

o                                        12.5 Quartiere Boscomonaco

o                                        12.6 Quartiere Oncino

·                                 13 Torri e Castelli

o                                        13.1 Quartiere Annunziata

o                                        13.2 Contrada La Torretta

o                                        13.3 Quartiere Grazie

o                                        13.4 Quartiere Oncino

o                                        13.5 Quartiere Rovigliano

·                                 14 Monasteri e Conventi

o                                        14.1 Quartiere Annunziata

o                                        14.2 Borgata del Principio

o                                        14.3 Quartiere Terravecchia

·                                 15 Arciconfraternite e Cappelle

o                                        15.1 Quartiere Annunziata

o                                        15.2 Borgata del Principio

o                                        15.3 Quartiere Terravecchia

o                                        15.4 Cimitero

·                                 16 Edicole votive, stele

o                                        16.1 Stampa locale storica e giornali

·                                 17 Tradizioni, leggende e folklore

o                                        17.1 Feste, sagre, eventi, ricorrenze

o                                        17.2 Maria SS. Della Neve – cenni storici

o                                        17.3 Le opere misericordiose di Maria SS. Della Neve

·                                 18 Luoghi d'interesse ambientale e paesaggistico

·                                 19 Personalità legate a Torre Annunziata

o                                        19.1 Torresi illustri

o                                        19.2 Torresi

o                                        19.3 Personalità legate a Torre Annunziata

o                                        19.4 Sindaci di Torre Annunziata dal 1860 al 1964

·                                 20 Sport e Associazioni sportive

·                                 21 Infrastrutture e trasporti

o                                        21.1 Porto

o                                        21.2 Altri approdi dismessi

o                                        21.3 Metrò del Mare

o                                        21.4 Ferrovie

o                                        21.5 Autobus urbani e circondariali

o                                        21.6 Autobus turistici

o                                        21.7 Autobus extraurbani

o                                        21.8 Autobus notturno extraurbano

o                                        21.9 Autostrade

o                                        21.10 Strade Statali e provinciali

o                                        21.11 Strade e piazze principali

·                                 22 Amministrazione comunale

·                                 23 Gemellaggi

·                                 24 Bibliografia generale

·                                 25 Note

·                                 26 Voci correlate

·                                 27 Altri progetti

·                                 28 Collegamenti esterni

 

Geografia [modifica]

Clima [modifica]

Territorio [modifica]

Associazioni del territorio

Stemma [modifica]

D'azzurro al castello al naturale, aperto di nero, merlato alla guelfa e fiancheggiato da due torri finestrate di nero e parimenti merlato, terrazzato sulla pianura di verde attraversata in palo dalla strada di accesso al naturale. Il tutto sormontato da una stella d'argento a cinque punte (Vedi lo stemma sulla voce omonima inglese).

Immagine di Torre Annunziata

Storia della città [modifica]

Lo splendore di Oplontis [modifica]

Località segnata sulla Tabula Peutingeriana con la simbologia usata per i siti termali. I primi abitanti della costa vesuviana e della valle del Sarno furono i Sarrastri mescolati ai Pelasgi, poi gli Osci. Nell'VIII secolo a.C. seguirono i Greci e poi gli Etruschi. Verso la fine del V secolo iniziò in Campania la dominazione dei Sanniti, spazzata via dai Romani solo nell'89 a.C.

La Silva Mala e il Nemus Regalis [modifica]

L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. distrusse tutto, dando inizio ad un periodo oscuro di circa un millennio durante il quale comparve una fitta vegetazione, il luogo fu così denominato, Silva Mala, poiché infestata da belve e ladroni. Il territorio fu altresì razziato da Genserico (da qui il culto della Festa dei Gigli di Nola); subì devastazioni durante la Guerra gotica (535-553) e le incursioni dei Saraceni, che saccheggiarono il monastero di Rovigliano nel 989. Verso l'anno 1000 si ebbero alcuni stanziamenti di abitanti presso il mare, dediti alla pesca e all'agricoltura, che man mano ripopolarono tutta la zona. E i boschi del sito divennero riserva reale di caccia. Il quartiere Terravecchia è sorto sul territorio di Sylva Mala (poi "Bosco delle tre Case") e il quartiere Grazie in quello di "Nemus Regalis" (Bosco Reale) e il quartiere Annunziata al centro tra i due da cui era separato da due rii.

La fondazione [modifica]

Il 19 settembre 1319, Carlo d'Angiò donò con diploma emesso in Aversa per Don Bartolomeo di Capua Ministro di Stato e Protonotario del Regno, quattro moggia di terra a dei fedeli, Guglielmo di Nocera, Puccio Franconi di Napoli, Andrea Perrucci di Scafati, Matteo di Avitaya (Avitabile) che fondarono una chiesa dedicata alla Vergine Annunziata, un piccolo monastero e un ospizio nel luogo detto "La Calcarola".

Turris Sanctissima Annunciatae de Scafata [modifica]

Durante la dominazione Angioina, Raimondo Orsini del Balzo conte di Nola fece costruire una prima Torre per la difesa. Tutto il casale (uno dei 33 casali di Napoli) prese, quindi, il nome di "Torre dell'Annunciata" e si sviluppò a fianco di quello di "Terra Vecchia", a nord, parte dello Stato di Valle, feudo dei Piccolomini. Nel periodo Aragonese (1415) la regina Giovanna II d'Angiò donò il Casale e parte della Silva Mala, in feudo a un amalfitano, Niccolò D'Alagno, primo feudatario (padre di Lucrezia favorita del re Alfonso d'Aragona), che costruì una seconda Torre ben più robusta. Al dominio come feudo rustico della famiglia d'Alagno (1419-1512) si successero i Galluccio (1512-1517), gli spagnoli de Bucchis italianizzato in Bucca (1517-1592-1608), i franco-normanni Tuttavilla conti di Sarno (1592-1614).

Torre La Nunziata [modifica]

Nel XVII secolo si susseguirono le famiglie romane dei Colonna principi di Gallicano e duchi di Zagarolo (1624-1653) e dei Barberini principi di Palestrina (1662-1705) che comprano all'asta il 26 dicembre 1662.

Torre dell'Annunziata [modifica]

Ultimi feudatari i toscani Massarenghi (1705-1714) e gli amalfitani Dentice del Pesce principi di Frasso (1714-1806). Il feudo si estese furono costruiti mulini e la Real Zecca alla foce del Canale del Sarno (1597, consulente l'architetto Domenico Fontana) per sfruttare le sue acque. La borgata di Torre dell'Annunziata si ampliò urbanisticamente con la costruzione, prima di nuove chiese e poi di case e opifici, la Real Polveriera (1652). L'eruzione del Vesuvio del 1631 distrusse quasi completamente tutta la zona e le borgate, ma la ricostruzione iniziò subito, richiamando gente principalmente dalla costiera Sorrentina e da tutte le parti d'Italia, finanche dall'estero. Carlo III, diede un importante impulso industriale facendovi costruire nel 1758 la "Real Fabbrica d'armi" (che vide luce grazia prima a Francesco Sabatini, della scuola vanvitelliana e poi a Ferdinando Fuga), la Real Ferriera (1791), che si affiancò allo sviluppo dei mulini e dei pastifici per l'afflusso sempre maggiore di popolazione, segnando così l'inizio del 1800, secolo d'oro della città.

Gioacchinopoli [modifica]

Dal 1810 al 1815 Torre Annunziata divenne Gioacchinopoli (fusione dei casali di Torre Annunziata e Terravecchia), regnando a Napoli Gioacchino Murat; nel 1806 regnante Giuseppe Bonaparte cessò ogni dominio feudale.

Gli anni d'oro [modifica]

Nel 1844 sotto la restaurazione Borbonica si prolungò la ferrovia da Portici fino a Torre Annunziata e poi fino alla Calabria. Con il Regno d'Italia, nel 1871, furono terminati i lavori del porto e dello scalo marittimo delle ferrovie. Si ebbe un notevole sviluppo commerciale con importazione di grano e carbone, e un'esportazione mondiale di paste alimentari. Si aggregarono al comune di Torre Annunziata le frazioni Oncino e Grazie. Alla fine dell'800 Torre Annunziata era un immenso pastificio che assorbiva il 60% della forza lavoro. Nel 1887 nasce la Ferriera del Vesuvio e nel 1898 la ferrovia Circumvesuviana. Le attività industriali fiorirono fino alla Seconda guerra mondiale, nonostante le eruzioni del Vesuvio del 1906 e la Prima guerra mondiale. Il 13 aprile 1928 si costituì il comune autonomo di Pompei, Torre Annunziata cedette le frazioni La Civita di Valle e Pontenuovo, ovvero l'intero territorio degli Scavi archeologici di Pompei fino al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Il 1943 fu l'anno della crisi dell'"arte bianca". Nel 1946 i comuni di Boscotrecase e Boscoreale, aggregati in precedenza alla "Grande Torre Annunziata", seconda città della Campania per popolazione e sviluppo, riottennero l'autonomia, la richiesta di compensazione territoriale con l'aggregazione delle frazione Santa Maria La Bruna (Torre del Greco) e di Trecase, all'epoca frazione di Boscotrecase non ebbe esito.

Storia recente [modifica]

Purtroppo la storia recente è stata scenario di innumerevoli atti criminosi collegati alle cosche camorristiche locali che hanno oscurato la cittadina e ne hanno impedito ogni possibile sviluppo sociale ed economico. Oggi la città è abbandonata a se stessa. Negli anni ottanta, dagli ambienti della malavita torrese e non solo, fu portato a compimento l'omicidio del giornalista Giancarlo Siani.

L'intervento pubblico a partire dagli anni novanta per fronteggiare la crisi economica e sociale che ha riguardato l'intera area con la chiusura dei principali stabilimenti localizzati a Torre Annunziata si è espresso attraverso la Programmazione negoziata, ovvero la stipula con le parti sociali di un Contratto d'Area "Torrese-Stabiese" al fine di riutilizzare le aree industriali dismesse con nuove iniziative imprenditoriali e fronteggiare la disoccupazione a livello locale. Il contratto d'area è stato gestito dalla TESS[6] che attualmente, divenuta agenzia di sviluppo locale, si occupa di un'area più vasta denominata "Costa del Vesuvio" che unisce l'area torrese-stabiese e quella attigua precedentemente interessata dal Patto territoriale del Miglio d'Oro.

Evoluzione demografica [modifica]

Abitanti censiti

 

Luoghi d'interesse archeologico [modifica]

 

Per approfondire, vedi la voce Archeologia di Torre Annunziata.

 

Gli scavi di Oplontis e il "Parco Archeologico di Oplonti" [modifica]

 

Per approfondire, vedi la voce Oplontis.

 

Nel suo territorio - che la Tabula Peutingeriana indica con il sito di Oplonti - è stata portata alla luce una delle più ricche e sfarzose ville di epoca romana (I secolo a.C.) presumibilmente appartenuta alla Gens Poppea e forse dimora estiva di ricchi pompeiani. In particolare si crede che tale villa sia appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. In anni più recenti è stata scavata e riportata alla luce un'altra imponente costruzione rustica d'epoca romana tra le cui mura sono stati rinvenuti gioielli e monili forgiati con ammirevole tecnica orafa. L'Unesco ha designato il sito archeologico di Oplonti, situato nel comune di Torre Annunziata, come Patrimonio dell'umanità.

Villa A, Villa di Poppea [modifica]

Oplontis doveva essere quello che Portofino e Capri sono per noi oggi. Un richiamo per nobili. Ma l'eruzione del Vesuvio (nel 79 d.C.) ha cancellato le sue tracce e il suo nome è stato dimenticato per essere trasformato in quello di Torre Annunziata. Eppure Oplontis, ormai stretta tra i condomini, è ancora lì, bella e dimenticata e a chi la visita suggerisce come doveva essere quando ospitava la Roma bene. Tra i suoi frequentatori annoverava infatti anche Poppea, la moglie di Nerone. Oggi gli scavi hanno portato alla luce quella che gli studiosi ritengono fosse la sua villa, un complesso residenziale, dove ambienti di uso comune si alternano a saloni destinati a ospitare feste e banchetti. Le pareti delle stanze inoltre conservano le tracce di affreschi con scene di bagnanti, maschere, uccelli e cesti di fiori e frutta, tutto in un'esplosione di fantasia, colori e lusso. All'esterno della villa è possibile ammirare una piscina di dimensioni olimpioniche non ancora completamente portata alla luce a causa di una strada costruita al di sopra di essa.

Villa B, Villa di Lucio Crasso Tertius [modifica]

Il complesso risalente probabilmente a epoca sannitica (III-II secolo a.C.), è ancora in corso di scavo e si suppone fosse appartenuto a Lucio Crasso Terzio. A differenza della villa di Poppea, si presume che la struttura costituisse in realtà un'azienda e non una residenza. Al suo interno al momento degli scavi sono stati rinvenuti diversi scheletri umani nonché un forziere colmo di monete e gioielli di notevole fattura noti come gli "Ori di Oplonti".

Nota: la struttura non è ancora fruibile ai visitatori.

Villa di Caio Siculi [modifica]

Imponente villa, scoperta durante lo scavo della trincea per la costruzione della strada ferrata in prosecuzione da Portici verso Torre Annunziata, è quella di Caio Siculi. Fu riseppellita e troncata in due per detta strada ferrata, i reperti rinvenuti furono trasportati al Museo archeologico nazionale di Napoli. Noto l'affresco raffigurante il mito di Narciso ed Eco con lo sfondo del monte Parnaso.

Antiche Terme di Marco Crasso Frugi [modifica]

Visibili i resti di un muro lungo la Litoranea Marconi e di due cunicoli all'interno delle Terme Nunziante, descritti da Liberatore.

Altre aree archeologiche [modifica]

  • Saline Erculee, lungo la costa verso la foce del Sarno sorgeva il pago delle saline, cioè il sobborgo delle cave di sale, il sito attualmente è chiamato rione La Saliera; il toponimo si è mantenuto nel tempo.
  • Petra Herculis, antico nome col quale era chiamato l'odierno Scoglio di Rovigliano, un isolotto di pietra calcarea al largo della fascia di costa di Torre Annunziata nei pressi della frazione di Rovigliano. È vicino allo scoglio che si tramanda essere stata trovata l'icona della Madonna della Neve.
  • ritrovamenti sparsi

Uccellino che mangia dei fichi (Affresco ritrovato a Oplontis)

Le Terme [modifica]

Antiche Terme [modifica]

  • Terme del console Marco Crasso Frugi (64 d.C.), visibili i ruderi lungo la via Litoranea Marconi e all'interno delle attuali Terme Vesuviane.

Terme Vesuviane [modifica]

  • Già Terme Nunziante, e Terme Nunziante-Manzo, fondate dal generale Vito Nunziante nel 1831 sul luogo delle antiche terme.

Altre Terme [modifica]

  • Terme Manzo, site all'angolo tra via Vesuvio e corso Umberto I, poi trasformate in pastificio, resta ancora l'iscrizione sulla facciata del palazzo.
  • Terme Montella, site al corso Umberto I, poi trasformate in molino e pastificio, eclettica la facciata del palazzo, scomparsa la torretta esagonale.
  • Terme Filangieri

Le Acque minerali [modifica]

  • Acqua Santa Lucia (Villa Comunale S. Lucia al molo di Levante)
  • Acqua Filangieri (Terme Filangieri)
  • Acqua Cestilia (Terme Manzo)
  • Acqua Nathanson Duché & Co. (Ferriera del Vesuvio)
  • Acqua Dati (Pastificio Dati)
  • Acqua Minerva (Pastificio Jennaco)
  • Acqua Vesuviana Nunziante (Terme Vesuviane)
  • Acqua Oplontina (Pastificio Orsini)
  • Acqua Montella (Terme Montella)

Luoghi d'interesse culturale e religioso [modifica]

Musei, Pinacoteche, Cripte e Ipogei [modifica]

  • Museo storico delle Armi: è un museo storico-militare, sorto nel 1823 nella Sala Borbonica della Real Fabbrica d'Armi (1753), attuale stabilimento militare Spolettificio dell'Esercito trova posto questo particolarissimo museo, scenico il Cortile Vanvitelliano.
  • Museo dell'Energia Solare: è un museo scientifico-ecologista (privato).
  • Ori di Oplontis: itineranti per mostre in tutto il mondo, sono in attesa di una collocazione definiva che avverrà con la creazione di un museo ad hoc.
  • Casa del Servo di Dio Giuseppe Ottone: è una Casa-museo.
  • Pinacoteca della Basilica di Ave Gratia Plena - Santuario della Madonna della Neve: è un museo storico artistico, parte del complesso monumentale della Basilica - Santuario
  • Cripta dell'Annunziata: è un museo chiesastico, parte del complesso monumentale della Basilica - Santuario.
  • Cripta del Carmine: sottostante il Santuario dello Spirito Santo, è l'antica cappella del Carmine sepolta dall'eruzione del 1631 è un museo chiesastico
  • Ipogeo della Cappella della Pietà
  • Ipogeo di Santa Maria delle Grazie
  • Ipogeo di Santa Maria Addolorata

Biblioteche e Archivi [modifica]

  • Biblioteca Civica Ernesto Cesàro, che conserva la "Platea dei Beni del Principe Dentice di Frasso" del 1748, il "Fondo Antico del Padri Alcantarini", il "fondo Amodio", l'emeroteca della stampa locale, e l'editoria storica torrese
  • Archivio Storico Comunale
  • Archivio Storico Parrocchiale dell'"Ave Gratia Plena"
  • Archivio Storico Parrocchiale dello "Spirito Santo"

Monumenti e altri beni culturali [modifica]

  • Monumento ai Caduti della Grande Guerra, opera in bronzo dell'architetto Francesco Jerace, risalente al 1929 realizzato nelle fonderie Chiaruzzi e inaugurato il 19 gennaio 1930 in piazza Ernesto Cesàro, cura gestita dall'A.N.M.I.L.[7]
  • Monumento ai Caduti di tutte le guerre
  • Statua di San Vincenzo de' Paoli
  • Statua di Santa Barbara, patrona della Fabbrica d'Armi
  • Busto di Michelangelo Cattori
  • Busto di Ernesto Cesàro
  • Busto di Gino Alfani
  • Busto dell'avvocato Manfredi
  • Busto del Capitano Amedeo Iovane
  • Busto di Afredo Simonetti
  • Busto di Carlo Nunziante Cesàro
  • Sepolcro di Nicola I d'Alagno, padre di Ugo d'Alagno conte di Borrello e di Lucrezia, opera in marmo di Jacopo della Pila, risalente alla seconda metà del XV secolo
  • Bando di Re Ferdinando IV di Borbone, lapidi in marmo affisse sulla via promiscua tra due feudi, risalenti al 28 aprile 1785
  • Lapide commemorativa eruzione 1906
  • Crocefisso eretto dai fratelli Paolo ed Emilio Ricciardi nel 1919 in piazza Cesare Battisti

Luoghi d'interesse dell'archeologia industriale [modifica]

  • Canale del Conte di Sarno detto anche Fosso del Conte (1592)
  • Real Polveriera (1652)
  • Real Fabbrica d'Armi (1758)
  • Real Ferriera (1791)
  • Canale di Bottaro
  • Magazzini Generali
  • Ferrodotto Borbonico (1842)
  • Ferriere del Vesuvio (1887)
  • Ferrovia Circumvesuviana (1898)
  • Molini e Pastifici

Chiese cattoliche [modifica]

Quartieri Terravecchia, Fuori porta e Oncino

Quartieri Annunziata, Grazie, Carminiello

Chiese di altri culti [modifica]

Palazzi, Ville [modifica]

Quartiere Annunziata [modifica]

  • Palazzo della Taverna Grande alla Marina
  • Palazzo Fienga

Quartiere Grazie [modifica]

  • Palazzo del Principe di Genzano - de Marino (già Taverna di Basso, detto "Palazzo della Caccia al Bufalo")
  • Masseria Grande della Baronal Corte, detta del Gioco

Quartiere Terravecchia [modifica]

  • Real Fabbrica d'Armi (1758)
  • Real Ferriera (1791)
  • Real Polveriera (1652)
  • Teatro Metropolitan (già Terzo Ordine del Molini del Conte)
  • Teatro Moderno
  • Palazzo Colonna (già Taverna di Sopra o del Principe)
  • Palazzo Criscuoli (già Palazzo Gargani, sede del municipio dal 1897)
  • Palazzo Fondaco Montella (sede dei plebisciti del 21 ottobre 1860 e sede del municipio dal 1842 al 1876)
  • Palazzo Pignatelli di Monteleone (già Piccolomini d'Aragona sede del municipio dal 1876 al 1897)
  • Palazzo Stallo del Principe di Valle
  • Palazzo Cesaro (Viceconsolato del Regno di Danimarca)
  • Palazzo Amodio (Viceconsolato dell'Impero Russo)
  • Palazzo Dati
  • Palazzo Vasquez
  • Belvedere Vasquez

quartiere Fuori Porta [modifica]

  • Palazzo delle Regie Scuderie, già "Regia Posta in Porta Napoli", denominato anche "Lo Stallone"
  • Palazzo e Villa Storta - Rota, complesso formato da tre edifici, "Villa monte Parnaso" (XVI secolo) e "Palazzo e Villa Avallone" (XVIII secolo), edificate sul sito della "Villa di Caio Siculi" (I secolo d.C.)
  • Palazzo Coccoli
  • Palazzo delle Terme Manzo, edificio termale riadattato a pastificio
  • Palazzo Pagano e Cirillo, edificio termale riadattato a pastificio
  • Villa Vitelli

Quartiere Boscomonaco [modifica]

  • Villa Cardola
  • Palazzo Ferrara
  • Palazzo Castellano

Quartiere Oncino [modifica]

  • Palazzo Fusco (1885), già di Nicola Salvatore Dino
  • Palazzo Jovino
  • Palazzo Vojello
  • Villa Diana poi Ciniglio
  • Villa Carlotta Rossi Filangieri
  • Villa e Teatro Carlo Rossi Filangieri di Candida
  • Palazzina dei Concerti (poi Villa Tiberiade)
  • Villa Luisa Faraone Mennella
  • Masseria Villarosa (XVII secolo)
  • Villa Pagano
  • Villa Lettieri
  • Villa Jovino
  • Villa Colavolpe
  • Villa Imperato
  • Masseria Imperato
  • Villa Lauritano (1845), in località Scogli di Prota

Torri e Castelli [modifica]

Quartiere Annunziata [modifica]

  • Torre La Nunziata (XV secolo, scomparsa)
  • Castello dei d'Alagno (poi "Palazzo Dentice di Frasso-Massarenghi")

Contrada La Torretta [modifica]

  • Torretta de' Sena (XV secolo)

Quartiere Grazie [modifica]

Quartiere Oncino [modifica]

  • Fortino dell'Oncino - Villa Guarracino (già "Teresa Rossi Filangieri di Candida")

Quartiere Rovigliano [modifica]

  • Torre di Rovigliano (XV secolo, ruderi del Real Fortino di Rovigliano, costruito con i laterizi della preesistente Abbazia)

Monasteri e Conventi [modifica]

Quartiere Annunziata [modifica]

  • Ex Convento dei Celestini (1448 poi Orfanotrofio Comunale, fa parte del complesso monumentale della Basilica Ave Gratia Plena - Santuario della Madonna della Neve)

Borgata del Principio [modifica]

Quartiere Terravecchia [modifica]

Arciconfraternite e Cappelle [modifica]

Quartiere Annunziata [modifica]

Borgata del Principio [modifica]

  • Cappella di Santa Maria del Principio

Quartiere Terravecchia [modifica]

Cimitero [modifica]

Costruito nel 1830 e benedetto nel 1832.

  • Cappella dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento (1856)
  • Ex Cappella de La Ville Sur Yllôns
  • Cappella dell'Arciconfraternita dei SS. Agostino e Monica (Carmine Vecchio e Nuovo) (1871)
  • Cappella del Rosario (1861)
  • Cappella della Congrega del Suffragio (1863)

Edicole votive, stele [modifica]

Le edicole votive, talvolta veri tempietti sono oltre cento, tra quelle affrescate, maiolicate, in cotto, in bronzo, contenenti statuine e dipinti.

Stampa locale storica e giornali [modifica]

A Torre Annunziata sono presenti diversi periodici: "La Voce della Provincia" dal 1968, "Lo Strillone" dal 1994, Torre Sette dal 2003, "Noi Ex", "Tg Cooper" e "Alè Savoia", ed è diventata dal 2007 sede del quotidiano regionale "Metropolis", che prima aveva sede nella vicina Castellammare di Stabia[8].

Tradizioni, leggende e folklore [modifica]

Feste, sagre, eventi, ricorrenze [modifica]

 

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Maria SS. Della Neve – cenni storici [modifica]

Un'antica tradizione narra che, nel secolo XIV, alcuni pescatori torresi videro una cassa galleggiare sulle onde del mare presso lo scoglio di Rovigliano; la raccolsero ed in essa rinvennero, con grande meraviglia, un'icona di Maria.
L'immagine era di terra cotta, di tipo greco, a busto: la Madonna stringeva con il braccio sinistro il Bambino Gesù. Poiché nello spazio di mare in cui fu trovata la Sacra Immagine si trovavano anche alcuni pescatori della vicina Stabia, questi pretendevano che l'Icona fosse trasportata nella loro città perché quest'ultima era stata ritrovata in acque stabiesi.
Si accese una lite che si risolse con l'assegnazione dell'Icona da parte di un magistrato del tempo ai pescatori oplontini.
L'immagine fu trasportata nella chiesetta della SS. Annunziata. Non avendo un segno o una scritta che indicasse il nome dell'icona, il popolo torrese decise di donarle il nome di "S. Maria ad Nives" poiché il ritrovamento si era verificato il 5 agosto, giorno dedicato alla Vergine SS., in ricordo della neve prodigiosa caduta in Roma nell'anno 352 sul
colle Esquilino, dove sarebbe sorta la basilica di Santa Maria Maggiore.
Nel 1448, dal Conte Nicola D'Alagno senior, feudatario, fu eretta l'attuale chiesa di Ave Gratia Plena che fu affidata, con un annesso convento, ai Padri celestini per la cura delle anime.
La Sacra immagine, tenuta per lungo tempo nascosta, fu trasferita nella nuova chiesa. Nell'ottobre del 1872, nel corso del restauro, si scoprì la vera, antica, bellissima Immagine della Madonna, quale oggi si vede. All'Icona, infatti, ne era stata sovrapposta un'altra di tela. Si suppone che la copertura sia avvenuta nel periodo in cui la Madonna fu tenuta nascosta: nel restauro del 1743.
Dal giorno in cui la Vergine Santa venne a noi sulle onde del mare cominciò per Torre dell'Annunciata un'era di celesti favori e grazie: doni che, accolti dal fervore religioso di questo popolo, segnarono pure l'inizio di un nuovo sviluppo e di tanta prosperità.
Ecco perché la chiesa Dell'Annunziata è considerata la culla del popolo torrese e l'Immagine di Maria costituisce la prima e perenne gloria cittadina.

Le opere misericordiose di Maria SS. Della Neve [modifica]

Nell'ora del pericolo e del dolore Torre Annunziata si è sempre stretta con immutata fede intorno alla sua Eccelsa protettrice. E in ogni circostanza il popolo torrese ha sempre sperimentato la grande benevolenza e il grande amore della propria Madre.
La storia registra le incursioni piratesche guidate da
Ariadeno Barbarossa (1534), da Dragut Rais (1549), dal Pascià Mustafà (1558) e la spedizione del Duca di Guisa (1615): gli aggressori, dopo aver messo a sacco le città litorali del golfo, fallirono nei loro piani di assoggettare Torre Dell'Annunciata allorché il popolo implorò l'intercessione della Madonna Della Neve.
Durante la lunga carestia del 1764, i torresi stremati, ricorsero a Maria: una nave carica di grano di cui sono sconosciuti la provenienza e il padrone approdò nel porto oplontino.
Nel 1777 le campagne cittadine erano arse per la siccità che si prolungava da ben cinque mesi: mentre si portava in processione la Sacra Icona, si vide una nuvoletta che espandendosi divenne pioggia ristoratrice.
Maria SS. Della Neve fu invocata anche nelle grandi epidemie del 1817, del 1836 e del 1837.
Nelle frequenti eruzioni del Vesuvio Torre Annunziata ha sperimentato in un modo del tutto singolare la protezione della beata Vergine Maria. Le eruzioni principali furono quelle del: 1631, 1764, 1822, 1906, 1944: dopo quest'ultima il Vesuvio ha preso l'aspetto attuale in una fase di stasi.
La mattina del 22 ottobre 1822 dopo due giorni di convulsa attività vulcanica, Torre Annunziata era avvolta in un'oscurità intensa interrotta da lampi accecanti; la caduta di cenere e lapilli non diminuiva di intensità: una colata lavica minacciava la zona limitrofa di Boscotrecase. In un momento di grande fede, nell'estremo pericolo, il popolo corse ai piedi della Madonna.
Dalla chiesetta dell'Ave Gratia Plena organizzò una processione che andò a fermarsi in Piazza Ernesto Cesaro.
Mentre il sacerdote Rocco Baly esortava i torresi ad aver fiducia in Maria, le fitte tenebrose furono squarciate miracolosamente da un raggio di sole che andò a posarsi sul volta della Madonna. Torre Annunziata era salva.
Il miracolo del 22 ottobre 1822 venne ricordato ogni anno con solenni celebrazioni; il 22 ottobre è consacrato, con deliberazione dell'Autorità Comunale, come festa votiva della Città.
Il 22 ottobre 1922, nel primo centenario del prodigioso evento, per decreto Dell'EEc.mo Capitolo Vaticano, la Vergine della Neve veniva solennemente incoronata, nella stessa piazza del miracolo, da Monsignor Carlo Gregorio Grasso, Arcivescovo Primate Di Salerno e Amministratore Apostolico di Nola.
Maria fu ancora vicina al suo amato popolo nelle eruzioni dell'aprile 1906 e del marzo 1944.
L'8 aprile del 1906, davanti alla Sacra Icona, la lava si fermò prodigiosamente a cinquanta metri dal Cimitero locale, dopo aver circondato, senza danneggiarlo, il serbatoio del acquedotto civico: una lapide apposta sul luogo ricorda l'avvenimento. Il popolo di Torre Annunziata, grato per la grazia ricevuta, offrì alla sua amata Madre un prezioso tempietto d'argento, opera del cesellatore napoletano Centone. Quel tempietto ancora oggi custodisce l'Immagine caro al cuore di ogni oplontino.

Nel marzo 1944 la città rivisse l'incubo del lontano 1906: il Vesuvio era più minaccioso che mai. La fase eruttiva assunse ben presto un aspetto impressionante, mentre la pioggia di ceneri calde e di lapilli raggiungeva perfino l'agro noverino, provocando la distruzione di promettenti raccolti.
La colata lavica, che erompeva da più squarci, all'alba del 23 marzo, si dirigeva verso la nostra cara città e Torre del Greco. Le autorità militari alleate (che esercitavano il potere dopo lo sbarco di Salerno avvenuto il 9 settembre 1943) pensavano all'evacuazione della Città, ma il popolo accorso in Piazza dell'Annunziata, nonostante ogni divieto, volle la processione penitenziale con l'immagine della Madonna.
Era mezzogiorno: a piazza Croce e nei pressi del municipio bisognò sostare. A piazza Cesaro si rinnovò il miracolo di centoventidue anni prima: mentre il parroco Don Emilio Lambiase esortava alla fede e alla speranza, s'aprì uno spiraglio di luce che nuovamente colpì il volto di Maria. Il miracolo si era ripetuto.

Salvata dalla guerra e dallo "sterminator Vesevo", Torre fu duramente provata la sera del 21 gennaio 1946. Nella stazione marittima delle FS, prese fuoco un treno di oltre venti vagoni carichi di munizioni e di altro esplosivo. Dalle 18 alle 19 si susseguirono ben quattro esplosioni, di cui l'ultima, catastrofica, provocò la distruzione dell'intero quartiere marinaro nonché crolli e danni in tutta la città. La chiesa parrocchiale dell'"Ave Gratia Plena" fu seriamente danneggiata: l'organo distrutto, la porta d'ingresso abbattuta, divelti i finestroni, rovinate le suppellettili. Fu però constatato con immensa meraviglia che la cappella della Madonna della Neve era rimasta indenne. L'Immagine era intatta, sull'altare ogni cosa era al suo posto; i vetri del tempietto e quelli dei finestroni della cappella, con quelli dell'altare del Sacro Cuore, erano i soli rimasti integri.
I torresi non si lasciarono avvilire dall'immensità del disastro e, sotto lo sguardo di Maria, intrapresero l'arduo cammino della ricostruzione. Davanti all'Immagine della Madonna si è fermata la lava vulcanica, ma non si è fermata la mano sacrilega dell'uomo. Mani sacrileghe, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 1977 profanarono il tabernacolo e trafugarono l'Immagine di Maria SS. Della Neve. Indescrivibile la costernazione di tutto un popolo.
La Sacra Icona fu ritrovata, dopo fortunose vicende, al tramonto del 14 gennaio da una squadra di polizia, al terzo tronco della strada litoranea di Torre Del Greco. Il giorno successivo, dal Commissariato di polizia in cui i fedeli si erano riuniti in preghiera, la Madonna fu riportata nel Santuario sotto una pioggia insistente.



ASSOCIAZIONI CULTURALI DEL TERRITORIO

Torre Annunziata è anche un centro cittadino pieno di desiderio di riscatto attraverso la cultura. Esso è infatti sede di numerose associazioni che, abbracciando tutti i campi dell'arte, promuovono e diffondono la cultura locale. Sono attivi infatti: l'Archeo club, il circolo dei Professionisti ecc.. La città è sprovvista purtroppo di strutture pubbliche atte a questo scopo perciò sono per lo più le chiese a diventare centri propulsori di cultura. Si può dire infatti senza timore di smentita che quasi in ogni parrocchia ci sia un gruppo teatrale: il Gruppo Medea della Chiesa della SS Trinità, Il Gruppo Teatrale Peppino Ottone del Santuario diocesano dello Spirito Santo, i due gruppi teatrali dell'oratorio salesiano e quello di Rovigliano. Torre Annunziata promuove anche la cultura napoletana attraverso il folklore. Nella città è presente infatti da ormai più di 30 anni (è l'associazione torrese più duratura fin ora) il [Gruppo Folk 'O Pazziariello][1]. Esso ha una duplice finalità: quella da un lato di diffondere la cultura torrese tra i giovani della stessa città, i quali sono orami lontani dalle tradizioni che hanno l'hanno fatta grande, dall'altro quella di esportare la nostra cultura all'estero. Gli obiettivi de 'O pazziariello sono realizzati attraversdo iniziative concrete. 1)realizza(da 11 anni) il Presepe vivente folklorico nelle date di 27-28-29/12 e 3-4-5/01 che vmira a far conoscere ai giovani gli antichi mestieri dei nonni. 2)con la collaborazione del Consigliere comunale tedesco (Torrese DOC) Oscar Guidone e della sua compagna Brigitte è sostenitore di un progetto ormai quasi decennale Torre Annunizata-Emmendingen città dell'amicizia. Tore Annunziata è sede anche di associazioni benefiche a sostegno del bisognoso e del sofferente quali la Misericordia, la Caritas, Frates, Unitalsi, ma anche di associazioni che si impegnano attivamente per il riscatto del territorio sensibilizzando il cittadino alla raccolta differenziata, alla denuncia contro le inguistizie a tutti i livelli allo sviluppo di un senso critico. Essa è l'associazione Torre in Rete.

Luoghi d'interesse ambientale e paesaggistico [modifica]

Nei dintorni di Torre Annunziata

Aree verdi cittadine

Personalità legate a Torre Annunziata [modifica]

Torresi illustri [modifica]

Torresi [modifica]

Personalità legate a Torre Annunziata [modifica]

Sindaci di Torre Annunziata dal 1860 al 1964 [modifica]

 

Sindaco

Inizio mandato

Fine mandato

Domenico Pagano

30 agosto 1860

9 settembre 1866

Sindaco

Inizio mandato

Fine mandato

Avvocato Matteo Galdi

1861

1864

Federico De Luca

1864

1866

Luigi Stasi (Regio Delegato Straordinario)

1866

1867

Deputato Ferdinando Salvatore Dino

1867

1867

Vincenzo Morrone

1867

1870

Gaetano Fiorenza

1870

1874

Avvocato Vincenzo Gambardella

1874

1879

Ciro Ilardi (primo mandato)

1879

1884

Cavaliere Commendatore Giuseppe Avallone (primo mandato)

1884

1886

Ciro Ilardi (secondo mandato)

1886

1889

Aldo Goretti (Regio Commissario Straordinario)

1889

1889

Gabriele Buonocore

1889

1890

Ciro Ilardi (terzo mandato)

1890

1890

Agostino La Rana

1890

1891

Cavaliere commendatore Giuseppe Avallone (secondo mandato)

1891

1892

Assuero Carullo (Regio Commissario Straordinario)

1892

1892

Cavaliere commendatore Giuseppe Avallone (terzo mandato)

1892

1894

Saverio Castrucci (Regio Commissario Straordinario)

1894

1894

Giuseppe Calvino (Regio Commissario Straordinario)

1894

1895

Ciro Ilardi (quarto mandato)

1895

1898

Diodato Sansone (Regio Commissario Straordinario)

1898

1898

Commendatore Ciro Ilardi (quinto mandato)

1898

1900

Giuseppe Pannunzio (Regio Commissario Straordinario)

1900

1900

Commendatore Ciro Ilardi (sesto mandato)

1900

1901

Ingegnere Giuseppe Amodio (primo mandato)

1901

1902

Alfredo Jossa (Regio Commissario Straordinario)

1902

1902

Ingegnere Giuseppe Amodio (secondo mandato)

1902

1903

Avvocato Pelagio Rossi (primo mandato)

1903

1904

Tommaso De Rosa (Regio Commissario Straordinario)

1904

1904

Commendatore Ciro Ilardi (settimo mandato)

1904

1905

Avvocato Federico Orsini

1905

1906

Ingegnere Antonio Amodio

1906

1906

Avvocato Pelagio Rossi (secondo mandato)

1906

1909

Avvocato Amato Bonifacio

1909

1910

Avvocato Pelagio Rossi (terzo mandato)

1910

1914

Raffaele Vigliarolo (Regio Commissario Straordinario)

1914

1914

Avvocato Vittorio Fiore

1914

1918

Adolfo Valentino (Regio Commissario Straordinario)

1902

1903

Raffaele Sodano (Regio Commissario Straordinario)

1919

1919

Luca Ghirelli (Regio Commissario Straordinario)

1920

1920

Avvocato Gino Alfani

1920

1923

Avvocato Pelagio Rossi (quarto mandato)

1923

1924

Francesco Galli de Tommasi

1924

1926

Grande ufficiale Angelo Cirillo (primo mandato)

1926

1927

Vincenzo Perazzi (Commissario Prefettizio)

1927

1908

Enrico Degli Atti (Commissario Prefettizio)

1928

1928

Nicola Internicola (Commissario Prefettizio)

1928

1929

Podestà

Inizio mandato

Fine mandato

Avvocato Pelagio Rossi (quinto mandato)

1929

1931

Roberto Brombeis (Commissario Prefettizio)

1931

1932

Grande ufficiale Angelo Cirillo (secondo mandato)

1932

1934

Giuseppe Casella (Commissario Prefettizio)

1934

1934

Avvocato Gaetano Filippone

1934

1936

Giuseppe Casella (Commissario Prefettizio)

1936

1937

Dottor Roberto Fusco (Commissario Prefettizio)

1937

1938

Avvocato Giuseppe De Simone

1938

1941

Pietro Rizzo (Commissario Prefettizio)

1941

1941

Felice Piciocchi (Commissario Prefettizio)

1941

1941

Avvocato 'Carlo Emanuele Maresca

1941

1943

Sindaci

Inizio mandato

Fine mandato

Ingegnere Michele Caravelli (Commissario Prefettizio)

1943

1944

Nicola Medici

1944

1946

Alberto Nini (Commissario Prefettizio)

1946

1947

Giuseppe Visconti (Commissario Prefettizio)

1947

1947

Sindaci

Inizio mandato

Fine mandato

Dottor Pasquale Monaco

1947

1955

Professore Francesco Pinto

1955

1956

Raul Modesti (Commissario Prefettizio)

1956

1957

Professore Luigi Lettieri (primo mandato)

1957

1961

Salvatore Varriale (Commissario Prefettizio)

1961

1962

Professore Luigi Lettieri (secondo mandato)

1962

1964

 

Sport e Associazioni sportive [modifica]

In ambito sportivo la formazione calcistica del Football Club Savoia 1908 è una delle squadre più antiche d'Italia. Vedi anche Sport (Torre Annunziata). Molto importanti sono anche le associazioni di Boxe quali: la Pugilistica Olponti e la Boxe Vesuviana. Tra gli sportivi torresi illustri ricordiamo Ernesto Bergamasco, olimpionico, e Vincenzo Pinto vice campione olimpico ad Atene 2004.

Infrastrutture e trasporti [modifica]

Porto [modifica]

Il porto della città di Torre Annunziata, con funzioni commerciali, industriali, pescherecce e turistiche è stato inaugurato nel 1871 costruito interamente a spese dell'amministrazione comunale, fu intitolato al Principe Umberto di Savoia. Gemellato al porto spagnolo di Valencia, è dotato di 300 posti barca (lunghezza massima degli scafi 15 metri). Nelle acque antistanti sono presenti numerosi allevamenti ittici.

  • Darsena Pescatori
  • Molo di Ponente, a Capo Storto, è stato prolungato per l'ormeggio di navi cisterna, vi sono anche i tre pontili per le imbarcazioni di diporto del Circolo Nautico, termina con la lanterna rossa
  • Molo di Levante o Banchina Santa Lucia, ospita gru e i Silos per i cereali, nelle acque antistanti l'avamporto è situata la lanterna verde
  • Banchina Crocelle, ospita l'Ufficio Circondariale Marittimo di Torre Annunziata, la Dogana, gli ex Magazzini Generali (ora adibiti alla movimentazione container), l'ex Stazione di Torre Annunziata Marittima, la banchina funge inoltre da terminal passeggeri per il Metrò del Mare sulla linea MM1

Altri approdi dismessi [modifica]

  • Darsene di Villa Filangieri, a Capo Oncino
  • Ponte di Ferro dell'Ilva, a "La Salera"
  • MM1, Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli, Napoli Mergellina, Napoli Beverello, Portici, Ercolano "La Favorita", Torre del Greco, Torre Annunziata-Pompei, Castellammare di Stabia, Seiano-Vico Equense, Sorrento.

Ferrovie [modifica]

La città di Torre Annunziata è servita da tre stazioni ferroviarie di Trenitalia e una della Circumvesuviana. Dalla Stazione Centrale si dipartono quattro linee Trenitalia, Ferrovia Napoli - Salerno (linea per Napoli e linea per Salerno), Torre Annunziata - Cancello e Torre Annunziata - Castellammare di Stabia - Gragnano. E dalla Stazione di Torre Annunziata Oplonti si dipartono due linee della Circumvesuviana: Ferrovia Napoli-Castellammare di Stabia-Sorrento e Ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino.

Sono inoltre utilizzabili per raggiungere Torre Annunziata le stazioni poste ai suoi confini:

Autobus urbani e circondariali [modifica]

Circumvesuviana:

  • linea A, circolare Torre Annunziata - Via Prota
  • linea B, circolare Torre Annunziata
  • linea C, circolare Villa Regina di Boscoreale
  • linea DX, circolare destra Villa Regina di Boscoreale
  • linea SX, circolare sinistra Villa Regina di Boscoreale
  • linea CM, Novartis - Marra
  • linea MC, Marra - Novartis
  • linea BT, Circolare Boscotrecase
  • linea BTT, Circolare Boscotrecase - Trecase
  • linea BR, Circolare Boscoreale
  • linea TR, Circolare Trecase
  • linea MAVP, Marra - Via Prota, linea scolastica e feriale
  • linea VPMA, Via Prota - Marra, linea scolastica e feriale

Autobus turistici [modifica]

Circumvesuviana:

  • Archeobus Vesuviano, servizio autobus turistico della Circumvesuviana inserito nel programma Artecard che, con autobus da cinquanta posti, dotato di comfort e alloggiamento per passeggeri disabili, collega i quattro siti archeologici dell'Area Vesuviana: Villa Regina a Boscoreale, gli Scavi Archeologici di Pompei, gli Scavi di Oplonti a Torre Annunziata e gli Scavi di Stabia.

Autobus extraurbani [modifica]

Circumvesuviana:

  • linea Napoli - Scafati
  • linea Napoli - Sorrento
  • linea Pomogliano Zona Industriale - Torre Annunziata
  • linea Poggiomarino - Castellammare CMI
  • linea Nola - Castellammare

Autobus notturno extraurbano [modifica]

ANM:

  • linea 455, via Brin - Palazzone

Autostrade [modifica]

  • Casello "Torre Annunziata Nord", casello "Torre Annunziata Sud", aree di servizio Torre Annunziata Est e Ovest sulla A3 Napoli - Pompei - Salerno (Strada Europea E45). Per raggiungere la zona industriale sono utilizzabili anche i caselli Pompei-Ovest e Castellammare di Stabia.

Strade Statali e provinciali [modifica]

Torre Annunziata è attraversata dalla SS 18 Tirrenia Inferiore (Napoli-Salerno-Reggio Calabria), dalla SS 145 Sorrentina (Torre Annunziata-Meta di Sorrento) che termina inserendosi sulla SS 163 Amalfitana, e dalla SS 268 Circolare del Vesuvio (San Giovanni a Teduccio-Torre Annunziata).
Provinciale Schiti, Provinciale
Giorgio Castriota, Provinciale Ercole Ercole, Provinciale Andolfi, Provinciale Casa Cirillo, Provinciale Vesuvio, Provinciale Prota.

Strade e piazze principali [modifica]

  • Strade:

Corso Umberto I, Via Gino Alfani, Via Vittorio Veneto, Via Vincenzo Gambardella, Via Pasquale Fusco, Via Caravelli, Via Prota, Corso Vittorio Emanuele III, Via Roma, Corso Giuseppe Garibaldi, Via dei Mille, Via C. E. Maresca, Traversa Maresca, Via Vesuvio, Via Epitaffio, Via Alfredo Simonetti, Via Giuseppe Tagliamonte, Viale Guglielmo Marconi, Viale Cristoforo Colombo, Via Porto, Via Riviera Caracciolo, Via d'Angiò, Via Dogana, Via Diodato Bertone, Via Castello, Via Roma, Viale Manfredi, via Plinio, Via Terragneta e Rampe Vito Nunziante, via Settetermini.

  • Piazze:

Piazza Ernesto Cesàro, Piazza Giovanni Nicotera, Piazza Giacomo Matteotti, Piazza Cesare Battisti, Piazza Enrico de Nicola, Piazzale Gargiulo già Kennedy, Piazza P.E.Imbriani, Piazza Risorgimento, Pizza Giovanni XXIII della Pace, Largo Fabbrica d'Armi, Largo Ferriera Vecchia, Piazza Paolo Morrone, Largo Genzano.

Amministrazione comunale [modifica]

Sindaco: Giosuè Starita (centrosinistra) dal 29/05/2007
Centralino del comune: 081 5358111
Posta elettronica: urp@comune.torreannunziata.na.it

Gemellaggi [modifica]

Torre Annunziata è gemellata con:

Bibliografia generale [modifica]

  • Francesco Dati, Indagini storiche su Torre Annunziata, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1962.
  • Nicola Ilardi, Istoriografia Politico-Civile-Chiesastica di Torre Annunziata, Tipografia Di Martino, 1873.
  • Raffaele Liberatore, Delle nuove ed antiche terme di Torre Annunciata, Articolo inserito nel fascicolo 12 degli Annali civili del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1835.
  • Carlo Malandrino, Torre Annunziata tra storia e leggenda, Napoli, Ed. Loffredo, 1970.
  • Carlo Malandrino, Oplontis, Napoli, Ed. Loffredo, 1978.
  • Angela Valente, Gioacchino Murat e l'Italia meridionale, Collana: Biblioteca di cultura storica (8), Torino, Einaudi, 1941.
  • G. Di Martino; Salvatore Russo, Torre Annunziata: la vocazione industriale e il canale conte di Sarno, Torre Annunziata, D'Amelio, 1983.
  • Fioravante Meo; Salvatore Russo, Torre Annunziata Oplonti (dalle origini ai giorni nostri), Torre Annunziata, Ed. Libreria Rosati, 1995.
  • Pier Giovanni Guzzo; Lorenzo Fergola, Oplontis. La villa di Poppea, Fotografie di Diego Motto, Milano, Federico Motta, 2000. 88-7179-243-2
  • Angelo Abenante, Maccaronari, Napoli, Novus Campus, 2002.
  • Enrica Morlicchio (a cura di) Il suono delle sirene spente. Deindustrializzazione, conflitto e ideologia a Torre Annunziata, Napoli, Dante & Descartes, 2006.
  • Maria Squitieri, Una leggenda marinara, Napoli, Editrice Ferraro, 2004. ISBN 88-7271-568-7
  • Gennaro Colaps, Il movimento operaio e socialista: Torre Annunziata: 1900-1905, Torre Annunziata, D'Amelio, 1986.
  • Vincenzo Marasco; Carmine Alboretti, Torre Annunziata 21 gennaio 1946, Torre Annunziata, 2008. [9]

Note [modifica]

  1. ^ Oplontini da Oplontis città romana corrispondente all'attuale Torre Annunziata.
  2. ^ Nunziatesi dal nome stesso della città.
  3. ^ La "zona rossa" è quella più vicina al Vesuvio e quindi a maggior rischio nel caso di ripresa dell'attività eruttiva del vulcano. Comprende 18 Comuni: quelli del Parco oltre a Cercola, Pompei, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata. Vedi la voce Vesuvio.
  4. ^ Si dice "nel ventre della vacca" per significare uno stato di particolare benessere. Vedi Corriere della Sera.
  5. ^ Il sito del "Pastificio F.lli Setaro S.r.l.".
  6. ^ Il sito ufficiale della "TESS COSTA VESUVIO s.p.a.".
  7. ^ Sito ufficiale dell'"Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi sul Lavoro (ANMIL)".
  8. ^ "Metropolis" Sede del quotidiano: Via Provinciale Schito, 131 - 80058 - Torre Annunziata (Napoli) Telefono: 081 5370685 - Fax 081 8621865. È presente anche in internet.
  9. ^ Dettagli del testo su www.vesuvioweb.com.

Voci correlate [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

 

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Il Presepe vivente Folklorico

Il Presepe

L'A.G.F. 'O Pazziariello dal 1997 nella cornice dell'ottocentesco Santuario diocesano dello Spirito Santo di Torre Annunziata mette in scena annualmente il "Presepe napoletano vivente folklorico". Esso rappresenta nello stile della tradizione presepistica settecentesca partenopea uno spaccato di vita napoletana nel giorno di Natale. 

Ciò che lo rende UNICO è la sua struttura. Essa (11x9x6 m) si erge su tre piani praticabili. La scenografia rispecchia quella tradizionalmente in uso presso le famiglie estimatrici dell'arte presepistica popolare e ne riproduce gli ambienti classici (Grotta, Osteria, Botteghe ecc.).

I "Pastori-Interpreti" in abiti ispirati al '700 napoletano, non si limitano a mimare i mestieri del passato ma li animano attraverso musiche, canti, balli e brani recitati, risultato di un oculato ed intenso lavoro di ricerca.

Lo spettacolo oltre ad avere un forte intento culturale ne propone uno benefico. Il ricavato delle rappresentazioni, ottenuto dalla generosità del pubblico, verrà devoluto ai villaggi africani con i quali il Santuario dello Spirito Santo, sede dell'Associazione, è gemellato. Per ulteriori informazini gurda la sezione dedicata ai Progetti de 'O Pazziariello.

Altre info

 

Guarda le foto del Presepe Vievente napoletano folklorico

Il Progetto è stato pubblicato in forma sintetica su wikipedia nella voce I miracoli della madonna della Neve

http://ospedaleincurabili.jimdo.com http://gabrieletedeschi18591936.jimdo.com http://insiemepertorre.jimdo.com

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